Riccardo Bucci nacque a Milano il 1° settembre 1977. Le informazioni sulla sua vita le si apprendono prevalentemente dal libro scritto dalla moglie Roberta Nicora (“Lettera a Clelia. C’era una volta Riccardo Bucci, tuo padre“) e da alcuni articoli apparsi sulle principali testate giornalistiche, prime tra tutte Il Gazzettino.
Dopo gli studi superiori, Bucci si era arruolato nel corpo degli Alpini divenendo militare di professione. La sua vita militare fu sempre in salita, partendo da Soldato semplice era divenuto in breve Maresciallo. Nel tempo libero concessogli in caserma, riuscì a studiare e a laurearsi in Scienze Organizzative.
Nel 2004 incontrò la futura moglie Roberta, cui si legò profondamente, nonostante gli impegni imposti dal suo lavoro. E’ infatti lei, nel suo libro, che racconta la loro storia d’amore, fatta di missioni all’estero di lui e periodi trascorsi assieme in Italia.
Nel 2004, per una durata di sei mesi, Bucci fu impegnato in una prima missione in Bosnia, Paese nel quale fece ritorno per un mese nel 2006; affrontato il concorso apposito, divenne Tenente presso il 6° Reggimento Alpini di Brunico (BZ). Ottenuto il trasferimento in Veneto, nella caserma del 1° Reggimento Lagunari “Serenissima” di Malcontenta, Bucci prese casa a Sambruson, dove finalmente, il 2 dicembre 2006, sposò l’adorata Roberta.
Nel 2008 partì per sei mesi per l’Afghanistan, in seno alla forza di Pace NATO cui anche l’Italia faceva parte. Tornato in Italia nell’ottobre dello stesso anno, poté passare molto più tempo in famiglia. Il 2 agosto 2010 nacque Clelia, unica figlia avuta dalla coppia; a tal riguardo, la moglie ebbe modo di sottolineare che con la bambina egli fu un padre amorevole, dolce e premuroso.
A gennaio 2011 Riccardo Bucci partì per una fase di addestramento in Valle d’Aosta, preludio di una futura missione in Afghanistan. Nonostante gli impegni lavorativi, quando ne aveva la possibilità faceva di tutto per ritornare a casa e restare il più possibile a contatto con la sua famiglia.
Il 2 maggio pervenne l’ordine di partire alla volta dell’Afghanistan, nella Provincia di Herat. Qui egli partecipò all’operazione “ISAF” (International Security Assistance Force) come supporto al Governo locale. Bucci faceva parte degli OMLT (Operational Mentoring Leason Team), in qualità di addestratore dell’ANA, l’esercito nazionale afgano. Il compito del gruppo era quello di addestrare i militari a cui sarebbe spettato il compito di garantire ordine e sicurezza in quelle terre. Da questa zona del mondo, egli riuscì a fare ritorno in occasione del compleanno della figlia, salvo dover ripartire una decina di giorni dopo.
Il 23 settembre 2011, di ritorno alla base italiana di Herat, il Lince su cui viaggiavano il Tenente Bucci, il Caporale Maggiore Scelto Mario Frasca ed il Caporale Maggiore Massimo di Legge, si ribaltò. Per i tre uomini non ci fu nulla da fare; beffa più grande del destino, Bucci sarebbe dovuto rientrare in Italia di lì a un mese.
Le salme dei tre militari vennero trasferite all’Aeroporto di Roma il 25 settembre e da qui, sempre su un C-130 dell’Aeronautica Militare, il corpo del Tenente venne trasferito a Venezia. I funerali si tennero il 26 settembre nella chiesetta di Sant’Ambrogio a Sambruson di Dolo, rivelatasi troppo piccola per l’afflusso di persone che vollero partecipare alle onoranze. Oggi Riccardo Bucci, elevato al grado di Capitano, riposa nel cimitero comunale di Dolo.
Alla memoria del Capitano Bucci, il Comune di Dolo ha dedicato un tratto di argine dell’Isola Bassa.
Fonti bibliografiche/sitografiche:
Roberta Nicora 2014: “Lettera a Clelia. C’era una volta Riccardo Bucci, tuo padre“, ed. Grafiche Antiga S.p.A., Crocetta del Montello (TV) 2014;
http://www.ilgazzettino.it/index.php?p=articolo&id=164039&sez=MONDO
http://www.associazionelagunari.it/notizia_2012_09_23_dolo_cerimonia_cap_bucci.htm
Alberto Donadel
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