Luigi Covra, detto Gino, nacque nel 1891 a Treviso.
Divenuto ufficiale in seno al 55° Rgt. Fanteria “Marche“, partecipò alla vita dell’unità operando inizialmente in Cadore e poi, al seguito del Reggimento, sul fronte dell’Isonzo durante la V battaglia (novembre 1915).
Dopo l’offensiva, nel 1916 il reparto venne trasferito a Taranto e da qui imbarcato alla volta dell’Albania dove, nonostante le consuete scaramucce e locali scontri a fuoco, passò un periodo di relativa tranquillità.
All’inizio di giugno iniziarono le operazioni per il ritorno in Patria, suddividendo la Brigata in due, al fine di ridurre al minimo le eventuali perdite in mare.
Il 5 giugno partì il 56° Rgt., giungendo a destinazione nell’arco di due giorni; l’8 giugno fu la volta del 55°. In tale data, tuttavia, il convoglio in cui viaggiava Luigi Covra venne intercettato dall’U-Boot austro-ungarico U5 che lanciò il proprio siluro contro il piroscafo “Principe Umberto“, nave in cui si trovava anche Covra.
Dopo l’esplosione del siluro contro la fiancata del “Principe Umberto“, Luigi si precipitò immediatamente verso una scialuppa già colma di soldati terrorizzati; uno di questi, forse nel tentativo di velocizzare la discesa in mare, tranciò una delle funi di sostegno, facendo rovesciare l’imbarcazione e morire, per l’impatto con le onde o contro altri relitti e scialuppe (dopo un volo da 12 m d’altezza), gran parte dei militari presenti.
Luigi riuscì a salvarsi aggrappandosi ad un rottame, raggiungendo poi una tavola in cui erano appoggiati il Capitano Marcias ed un altro soldato, venendo in seguito tutti recuperati dalla nave “Espero“. A bordo della nave fece ritorno a Valona, da cui ripartì qualche tempo dopo per far rientro in Italia.
Nella tragedia dell’8 giugno 1916 perirono in mare oltre 1700 soldati, molti dei quali, riemersi e recuperati sulle spiagge di Valona, non poterono essere identificati.
Posto in convalescenza, ritornò nelle trincee quale ufficiale assegnato all’85° Rgt. Fanteria “Verona“, presso la quale rimase sempre in servizio.
Luigi Covra morì il 24 maggio 1917 sul Nad Bregom (trincee di Selo, oggi in Slovenia), durante l’10a battaglia dell’Isonzo, colpito da una granata nemica. In sua memoria gli venne tributata la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: “Con mirabile slancio e sprezzante del pericolo, condusse brillantemente il proprio reparto alla conquista di una posizione nemica, e, con perizia, iniziativa e ardimento, ne diresse i lavori di rafforzamento, sotto l’intenso fuoco avversario. Mentre, sporgendosi del riparo, cercava un nuovo appostamento per i suoi uomini, cadde colpito a morte“
Bibliografia:
TOSATO G. 2000: “Zona di Guerra. Auronzo – Cortina d’Ampezzo – Monte Piana – Tre Cime di Lavaredo – Comelico – Isonzo – Albania nella Prima Guerra Mondiale“, Gino Rossato Ed., Novale-Valdagno (VI) 2000
Sitografia:
Piroscafo “Principe Umberto“
Alberto Donadel
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