Gagliardetti 2023

I video della manifestazione si possono vedere Prima parte e Seconda parte e Terza parte

TENENTE DI FANTERIA MEDAGLIA D’ARGENTO GIOVANNI SCALFAROTTO

Nato a Dolo nel 1861, Giovanni Scalfarotto avvia una folgorante carriera militare. Diventato Ufficiale nel 1888, nel giro di pochi anni progredisce fino al grado di Tenente. Nel 1894 è in Africa, nella colonia italiana d’Eritrea, assegnato al II battaglione indigeni. Partecipa quindi alla guerra del Tigré per il possesso della regione etiope. Cade in occasione della battaglia di Coatit del 13 e del 14 gennaio 1895, venendo ferito in occasione dei primi scontri contro l’esercito avversario. Viene insignito di Medaglia d’Argento al Valor Militare:

“Sempre alla destra della mezza compagnia, attaccò energicamente il nemico, cadendo poi mortalmente ferito, esempio a tutti di calma, coraggio ed energia. Morì il giorno 14, in seguito alle ferite riportate”.

TENENTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI E DOPPIA MEDAGLIA DI BRONZO DEMETRIO ROSSI

Classe 1839, nato a Maserada, Treviso, Demetrio Rossi si arruola come volontario nel giugno 1859 e partecipa alla seconda guerra per l’indipendenza nel 24° Fanteria, divisione Mezzacapo. Diventa presto Caporale, avviando così un’incredibile carriera militare. Nel maggio 1860 entra alla Scuola Normale di Fanteria di Modena e ne esce un anno dopo con il grado di Sottotenente, aggregato al 6° Fanteria. Il 10 marzo 1862 partecipa a un’operazione contro i briganti che gli vale la menzione al valor militare, tramutata in Medaglia di Bronzo, “Per la sua ferma condotta e prudenza dimostrata nei fatti di Alcamo”. Nel giugno 1866 diventa Luogotenente e, dopo aver preso parte alla Terza guerra d’indipendenza, alla fine dell’anno entra nell’Arma dei Carabinieri. Rossi opererà in diverse città italiane e partecipa alla lotta contro il brigantaggio. Mentre è a Palermo (1870-1877) viene insignito della seconda menzione, trasformata in Medaglia di Bronzo, per “la viva parte presa in un combattimento contro i briganti a Castelvetrano” il 18 aprile 1872. L’8 maggio partecipa a un’operazione che porta alla cattura di 6 briganti. Dopo aver prestato servizio a Napoli, Milano, Torino e Cagliari, nel 1895 diventa comandante della Legione di Bologna, città dove vivrà fino alla morte avvenuta nel 1925. Oltre alle due medaglie di Bronzo, Rossi è stato nominato Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia, è insignito della croce dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro, di due medaglie dell’ordine militare francese e di due commemorative italiane.

Seconda e Terza Guerra per l’indipendenza, campagna contro il brigantaggio nel Mezzogiorno. Due medaglie di bronzo al Valor militare.

PRIMA GUERRA MONDIALE

CAPITANO DI FANTERIA MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE GUIDO NEGRI

Classe 1888, di Este (Padova), Guido Negri è una figura molto importante sia sul piano militare che su quello spirituale. Entra come volontario nelle Forze Armate, avviando una grande carriera da ufficiale, arrivando ad assumere il grado di Capitano nel corso della Grande Guerra. Allo scoppio della guerra italo-turca del 1911 viene chiamato in servizio nel 55° Reggimento di Fanteria, Brigata Marche, nella sede di Treviso. Ancor prima di indossare la divisa, avvia un cammino spirituale che lo impegna sia come componente della Società della Gioventù Cattolica, sia come laico domenicano sotto la guida di San Leopoldo Mandic. Combatte le prime battaglie sul Monte Piana dell’estate 1915. Viene ricoverato ad Auronzo per malattia a più riprese e nel marzo 1916 consegue la laurea in Lettere. Al comando del 5° battaglione del 225° Reggimento Fanteria, Brigata Rovigo, nonostante le pessime condizioni fisiche partecipa alla controffensiva sull’Altopiano di Asiago per la conquista del Monte Colombara. Viene ucciso in battaglia il 27 giugno 1916. Medaglia d’Argento al Valor Militare:

“Primo tra i primi, col nome della Patria sulle labbra, trascinava, con esempio fulgido e magnifico, la sua compagnia all’assalto di una fortissima posizione avversaria. Colpito dal piombo nemico al cuore, la sciava la giovane esistenza sotto i reticolati. Monte Colombara, 27 giugno 1916”.

Guido Negri riposa nel duomo di Este. Il suo amore per la Patria e per Dio, oltre alle gesta compiute sul campo di battaglia, gli valgono l’appellativo di “Capitano Santo”. Nel 1934 viene avviato il processo di beatificazione. Interrotto, viene poi ripreso e poi nuovamente interrotto.

CAPORAL MAGGIORE DI FANTERIA LUIGI RIMANO POI SACERDOTE

Luigi Rimano nasce ad Anguillara Veneta, Padova, nel 1895. Chiamato alla visita di leva nel 1914, viene riformato a seguito di oligoemia. Verrà richiamato alle armi il 5 novembre 1917 e assegnato una settimana dopo al deposito dell’82° fanteria, Brigata Torino, lontano però dalla linea del fronte. Promosso caporale il 23 febbraio 1918, un mese dopo si trova in prima linea, nella 4^ compagnia del 113° Fanteria, Brigata Mantova, che partecipa alle ultime fasi della battaglia del Solstizio, combattendo sul Montello nella zona di Nervesa. Nel corso della battaglia di Vittorio Veneto, la Mantova è assoluta protagonista sin dai primi giorni. Luigi, promosso Caporal Maggiore, combatte a Volpago e dal 27 ottobre avanza inesorabile per Moriago, Farra di Soligo, Cison di Valmarino, Trichiana e, infine, Castedardo. Nel 1919 viene insignito di Croce al Merito di Guerra. Ordinato Sacerdote nel 1923, assume la sua missione a Sambruson dal 1935 al 1951. il 28 aprile 1945 subisce la visita dei tedeschi, alla testa di una colonna di civili prigionieri provenienti da Campagna Lupia, tra cui don Domenico Valente. Minacciato di morte, si rifiuta di consegnare la lista dei partigiani della Fasolato presenti nella sua parrocchia. Grazie all’intercessione di don Antonio Miazzi, parroco di Prozzolo, si salva e contribuisce a salvare la vita dei civili lupiensi.

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