Attività 2017

Quest’anno decidiamo di rivolgere le nostre attenzioni ad un tema che fin’ora è rimasto a noi un po’ celato: la Seconda Guerra Mondiale e le guerre che la anticiparono di qualche anno, quali Etiopia e Spagna.
E’ proprio ad esse che si rivolgono la nostra mostra annuale e la 4^ ed. dei nostri Gagliardetti della Memoria.

Dal 4 novembre al 3 dicembre 2017
1935-1945 GUERRE E STORIE DI UOMINI E MEZZI

Con le associazioni modellistiche Flying Lions e Aquile Tonanti, unitamente alla collaborazioni dell’A.N.C.R. e dell’A.N.P.I., dell’ass.ne Arcobaleno e dell’I.T.C.S. “Maria Lazzari” di Dolo, viene allestita nelle sale dell’ex-Macello di Dolo, un’esposizione di cimeli, foto, modellini e biografie di uomini che anno preso parte alla storia d’Italia partendo dalla Riviera del Brenta.
Una particolare sezione viene dedicata ai combattenti, partigiani e patrioti, che si opposero al nazifascismo attraverso azioni di guerriglia, incursioni, sabotaggi ma anche dando ospitalità e rifugio a prigionieri di guerra, ebrei e perseguitati politici. In questa sezione viene proiettato un video, girato da noi nei luoghi della Riviera del Brenta che furono protagonisti di questi eventi.

Con l’appoggio del cinema “Italia” viene realizzato anche un cineforum in cui vengono proiettati quattro film selezionati per la loro trama, contenuto e messaggio:

Attività 2015

Il 2015 propone un calendario abbastanza ricco di eventi, se si considera che siamo ancora dei “bocia” nell’ambito dell’associazionismo storico e culturale locale.

26 aprile 2015
1^ EDIZIONE DEI GAGLIARDETTI DELLA MEMORIA

Svoltasi all’interno della cornice della sala consiliare del Comune di Dolo, la prima celebrazione pubblica desta da subito l’interesse dei privati e dei media locali. Il successo è lampante e ben presto non tardano ad arrivare le prime candidature di reduci e familiari di soldati che presero parte alle guerre d’Italia dall’Unità ad oggi.
Segue infatti una 2^ celebrazione l’8 novembre, questa volta tenutasi presso la Chiesa di Santa Maria Assunta di Borbiago. Per ulteriori notizie si veda qui.

9 maggio 2015
ITALIA, 1914-1915. UNA GUERRA INEVITABILE?

E’ una conferenza tenutasi alla biblioteca civica di Oriago con la partecipazione del prof. Antonio Varsori (Università di Padova), del Patrizio Zanella (insegnante e ricercatore) e di Andrea Juris (ricercatore storico e membro RAF).

4 e 5 luglio 2015
MIRA AL FORTE. MEMORIE DELLA GRANDE GUERRA

All’interno degli spazi occupati dal forte “A. Poerio” ad Oriago, si svolge una rievocazione storica. I bravi “artiglieri” danno vita ad un accampamento militare in cui si spiega la vita del soldato al fronte e in retrovia, attraverso un live-action giornaliero e visite guidate.

All’interno di questa incredibile scenografia, in collaborazione con il Comune di Mira, il  CID – Centro Idea Donna, la cooperativa culturale CoopCulture, l’ass.ne La Piccionaia e con il contributo della Camera di Commercio di Venezia, è presentata una mostra fotografica con pannelli rievocativi posti nei contrafforti e nelle finestrature del fortilizio.

Si svolgono infine due momenti collettivi quali i canti sociali risalenti alla Grande Guerra, messi in opera dal coro “I Fiori de Suca“, e lo spettacolo di Titino Carrara “Il fuoco nel cuore, storia di uomini, di guerra e di confine, alla ricerca di un senso comune di appartenenza“.

Dal 4 all’8 novembre 2015
1915/2015 L’ITALIA NELLA GRANDE GUERRA. L’ITALIA AL FRONTE, LA RIVIERA DEL BRENTA RETROVIA DEL PIAVE

Al Centro civico di Borbiago viene riunito un nutrito team di associazioni locali e regionali oltre a numerose sezioni delle Associazioni Nazionali ed il patrocinio dei Comuni di Mira, Dolo, Mirano, Santa Maria di Sala, Camponogara, Spinea, Fossò, Salzano, Stra, Fiesso d’Artico, Campolongo Maggiore, Pianiga, oltre a quello ottenuto dal Comitato Regionale Veneto per il Centenario della Grande Guerra e quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Lo scopo di questa mostra (Qui il programma), oltre al voler ricordare il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia ed i caduti rivieraschi, è la raccolta fondi destinata al ripristino del CEOD (Centro Diurno per Disabili), rimasto seriamente lesionato dal passaggio del tornado del 4 luglio precedente.

Nel corso della mostra si svolge anche il concerto tenuto dal coro A.N.A. “La Sorgente” (7 novembre) e la partita di calcio commemorativa organizzata dalla Polisportiva Borbiago.

18 dicembre 2015
Conferenza:
ARCHEOLOGIA DELLA GRANDE GUERRA NEL TERRITORIO

Presentazione del libro:
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAONARA NEGLI ANNI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

All’interno della sede del Gruppo Archeologico “Mino Meduaco” di Campolongo Maggiore si tiene una serata all’insegna di due temi interessanti.
Nella prima parte dell’incontro il dott. Mattia Massaro presenta il suo libro “L’Amministrazione Comunale di Saonara negli anni della Prima Guerra Mondiale“, frutto di anni di ricerca spesi tra  gli archivi comunale e parrocchiale di Saonara e l’Archivio di Stato di Padova; nella seconda parte della serata il dott. Alberto Donadel presenta “Archeologia della Grande Guerra nel territorio“, esponendo le potenzialità di questa nuova disciplina archeologica, i suoi limiti ed i suoi possibili sviluppi.

Cronaca della Riviera del Brenta dal 1800 alla Prima guerra mondiale – di Enrico Moro

L’OPERA

Obiettivo della ricerca è stata la riscoperta della storia quasi contemporanea di una comunità partendo dalle notizie dei giornali e implementandole con i documenti degli archivi comunali, parrocchiali e dell’Ospedale senza dimenticare tutto ciò che si recupera nel web per far vivere la quotidianità di un periodo storico poco studiato in Riviera del Brenta.
Sono stati riportati alla luce avvenimenti quotidiani, piccole storie, aneddoti, commenti dei giornali a vicende più o meno locali, personaggi della cultura, amministratori comunali e politici di rilevo, ma anche volti meno noti che hanno reso vivo e significativo il vivere giornaliero dell’epoca.
Il testo è un susseguirsi di eventi (elezioni, feste religiose e laiche, mercati), realizzazione di infrastrutture (scuole, fabbriche, ospedale, case di riposo) arricchito da quasi 500 foto di personaggi, manifesti e appelli al popolo, documenti, tabelle e tavole pittoriche che lo rendono leggibile a chiunque voglia avere un quadro della Riviera del Brenta dall’inizio del 1800 alla Prima Guerra Mondiale.

L’AUTORE

Enrico Moro, nato a Dolo il 9 novembre 1965, si è laureato in Scienze Forestali a Padova e da 20 anni opera in Banca Mediolanum come consulente finanziario.
Per anni ha scritto articoli di tema naturalistico su testate locali e si ritiene un raccoglitore di notizie di storia locale.

Gagliardetti della Memoria: Bruno Sinigaglia

Siamo ritornati nella Seconda Guerra Mondiale e ricordiamo in questa occasione l’autiere Bruno Sinigaglia, cioè il nonno dell’autore dell’articolo. Non ho avuto il piacere di conoscere mio nonno perché una malattia se lo è portato via troppo presto, nel 1975. La storia che leggerete non intende ricordarlo solo come soldato ma anche come uomo e modello per la moglie Bruna, le quattro figlie Luigina, Rosanna, Lucia e Mariagrazia e tutti i suoi nipoti e pronipoti. La sua figura è importante per me e anche per Riviera al Fronte: perché è anche grazie ai racconti delle zie e di mia mamma che siamo arrivati a creare l’associazione e a realizzare il progetto che stiamo portando avanti, assieme alle tante famiglie di altri soldati

Bruno Sinigaglia

Bruno Sinigaglia era nato a Liettoli di Campolongo Maggiore nel luglio 1917 e aveva combattuto la Seconda guerra sul fronte jugoslavo come autiere. Non sappiamo molto di lui, le uniche informazioni sono state tramandate alle figlie Luigina, la priomogenita, Rosanna, Lucia e Mariagrazia. Bruno non era solito raccontare molto alle figlie e alla moglie perché di natura era molto riservato e chiuso; tuttavia, Luigina ricorda ancora alcuni aneddoti molto importanti che raccontano la sua esperienza al fronte.

Bruno in sella del suo cavallo a Palmanova

Appartenente alla classe 1917, Bruno fu chiamato alle armi nel 1937 e da quel momento, tra la leva obbligatoria e l’inizio della guerra, non tornò più a casa. Svolse il servizio militare nella cavalleria a Palmanova fino al 1939, restando però a disposizione dell’Esercito in quanto erano in corso le operazioni militari in Albania e in Europa stava per cominciare la guerra mondiale. La passione per i motori lo avevano salvato dalla prima linea: era un meccanico e riparava le motociclette – dopo la guerra si era comprato una Bianchi nera e una Guzzi color rosso fiammante – e mentre era in Friuli gli era stata assegnata la patente per guidare i camion e le automobili. Questo fatto lo risparmiò dalla prima linea quando il suo battaglione fu inviato in Dalmazia, ex Jugoslavia, occupata dalle truppe italiane e tedesche e sottoposta al controllo della Repubblica Croata degli Ustascia di Ante Pavelic, e in altre regioni balcaniche. Bruno era stato anche in Montenegro e questo viene ricordato anche dalle figlie perché, devoto cristiano qual era, teneva ad andare a vedere dove era nato il religioso Leopoldo, diventato poi santo, a Castelnuovo di Cattaro (oggi in Montenegro).
Bruno era un autiere delle alte cariche militari dell’Esercito e non partecipò a battaglie. Fu però vittima di un agguato assieme al colonnello che stava trasportando: durante l’occupazione militare italo-tedesca, i partigiani cercarono di uccidere l’ufficiale. Nello scontro a fuoco che ne nacque il colonnello fu ucciso, mentre Bruno si salvò.

Una svolta nella vita del soldato Sinigaglia arrivò l’8 settembre 1943: l’Italia si era arresa agli Alleati e l’Esercito era allo sbando. Una volta entrati i tedeschi per il Brennero, tutti gli uomini abili al combattimento venivano rastrellati; ai soldati italiani veniva data una possibilità di scelta: o continuavano a lottare a fianco della Wermacht oppure venivano inviati nei lager del centro Europa. Il pericolo per i soldati di stanza in Jugoslavia era doppio: oltre ai tedeschi, dovevano guardarsi le spalle e non farsi catturare dalle squadre partigiane jugoslave, alcune delle quali vicine a Tito. Per evitare di farsi catturare e combattere ancora, Bruno e tanti altri suoi commilitoni scapparono dal cuore dell’Europa per tornare a casa, forse inconsci che l’Italia era stata invasa ed era diventata un campo di battaglia. Presero un camion e si diressero verso nord, fino a quando il gasolio non si esaurì; da quel momento gli uomini furono costretti a tornare a piedi. Dal settembre 1943 la marcia per tornare a casa era stata molto lunga e terminò nei primi mesi del 1944. L’avvicinamento a casa era stato duro e nonostante qualche aiuto ricevuto dalle donne che incontravano, la fame era molta ma la sete non lasciava scampo e del numeroso gruppo scappato dalla Jugoslavia tornarono solamente in undici.

Una volta ritornato a casa, la situazione per Bruno era ancora pericolosa: la Repubblica Sociale chiedeva altri uomini da inviare al fronte. La famiglia Sinigaglia fece quadrato attorno al figlio reduce, aiutandolo a nascondersi. Durante un rastrellamento, i tedeschi arrivarono nella casa-fattoria dove abita la famiglia. Nonostante il controllo, mio nonno non fu trovato: si nascose all’interno di una mangiatoia, sotto al fieno dove mangiavano le vacche e dove i tedeschi fortunosamente non cercarono; inoltre le donne giocarono la loro parte, urlando agli occupanti che in casa c’erano solo loro considerato che gli uomini erano tutti al fronte (erano quattro cugini di mio nonno, tre dei quali risultarono poi morti e uno prigioniero in Germania). Bruno riuscì a restar nascosto fino alla fine della guerra.

Nel 1947 si sposò con Bruna a Liettoli di Campolongo Maggiore e misero al mondo quattro figlie. La famiglia si è poi allargata, arrivando a contare oggi sette nipoti e 8 pronipoti. Bruno, uomo timido e mite, dedicò la sua vita alla famiglia, al lavoro e alla sua moto e visse raccontando poco di quella che era stata la sua esperienza in guerra; ricordava però gli eventi di cui abbiamo parlato e la grande fame e la sete che con i suoi compagni aveva patito. Colpito da una malattia, morì nel 1975.

Anche Bruna era stata coinvolta nella guerra con un avvenimento molto particolare: nel 1944 i bombardieri alleati colpivano non soltanto le grandi città e i poli industriali dell’Italia del nord ma anche le principali arterie della zona. I punti principali erano il Naviglio, lungo la Riviera del Brenta, e i ponti che attraversavano il Brenta, importanti per gli spostamenti delle truppe tedesche verso la prima linea dell’Italia centrale. Durante uno dei raid la contraerea era riuscita ad abbattere un bombardiere e due paracadutisti inglesi trovarono riparo in un boschetto nella zona di Campolongo Maggiore. La nonna raccontava che, assieme ad altri componenti della famiglia, dopo averli trovati per caso portava loro del cibo. Questo finché non li trovarono più: probabilmente erano stati trovati dai tedeschi o dai fascisti.

La figlia Luigina ritira il Gagliardetto della Memoria in ricordo del padre Bruno (26 aprile 2015)

Ivan B. Zabeo

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