La guerra in casa (1940-1945). Persone e avvenimenti nel territorio brentano nel secondo conflitto mondiale

IL LIBRO

La guerra in casa – Vite e protagonisti della Riviera del Brenta nel secondo conflitto mondiale” è la ricostruzione di un grande puzzle: tante vicende prima slegate tra di loro oggi vengono assemblate e unite all’interno di una grande cornice spazio-temporale. Ecco che il libro diventa la cronistoria di quanto avvenuto in Riviera del Brenta nel periodo 1940-1945.
Il libro intende fornire una panoramica completa sui fatti avvenuti in Riviera del Brenta prendendo in considerazione il periodo che va dalla fine della Grande Guerra fino alla ricostruzione avviata nel 1945.
Vengono raccontate le rivolte sociali avvenute prima dell’avvento del regime fascista e il primo incontro ufficiale tra Mussolini e Hitler avvenuto in Villa Pisani a Stra nel giugno 1934. Grazie ad anni di studio di Riviera al Fronte e di incontri avvenuti con le famiglie, viene raccontata la guerra dei rivieraschi sui vari fronti della guerra fascista in Europa e in Africa. Viene riservato ampio spazio alla guerra di Liberazione e al secondo dopoguerra, tratteggiando un profilo importante, quello di Francesco Petrin, liberale, primo Sindaco di Pianiga nel 1945 e candidato all’Assemblea Costituente nel 1946.
Zabeo ci riporta indietro a quegli anni drammatici per la storia locale e nazionale raccontando i paesi e i protagonisti. Offre punti di riflessione e di dibattito, partendo dal fatto che la grande Storia viene realizzata dalle persone e non solo dalle ideologie e dalla politica. Ed è anche per questo che le appendici vedono la presenza delle foto dei protagonisti narrati nei vari capitoli.

L’AUTORE

Ivan Bruno Zabeo si laurea in Scienze Politica a Padova nel 2011. Fondatore dell’associazione Riviera al Fronte nel 2014 e ideatore della cerimonia dei Gagliardetti della Memoria nel 2015, nel 2016 pubblica “Dolesi al Fronte. La Prima Guerra Mondiale” e nel 2023 è co-autore di “Pianiga. Ai suoi eroi”.

Con i soci di Riviera al Fronte ha contribuito a realizzare mostre sul tema Prima e Seconda Guerra Mondiale, il Centenario della Vittoria della Grande Guerra nel 2018 e, in occasione della pandemia, organizza le diverse edizioni della Staffetta della Memoria con la partecipazione di numerosi storici e appassionati. Ha contribuito a far sorgere il Coordinamento degli storici della Riviera del Brenta e del Miranese e ha collaborato con diversi enti comunali e morali per il recupero della memoria. Ha collaborato con la redazione di Metropolitano.it con diversi articoli di natura storica e interviste dedicate agli italiani all’estero.

Pianiga ai suoi eroi. Il monumento e i caduti

Il libro narra le vicende del Comune veneziano partendo dalla disamina del monumento ai caduto, attorno al quale, poi, viene ad incentrarsi la storia dei soldati pianighesi periti durante la Grande Guerra.
Dopo un’analisi del territorio comunale tra XIX e XX secolo, attraverso un excursus storico che mira a fornire un quadro economico, politico, sociale e culturale del territorio, senza dimenticarsi di fornire una fotografia del Comune negli anni del Primo conflitto mondiale, con le sue struddure difensive, le sue regole e le strutture sanitare e militare approntate in quegli anni, gli autori rivolgono le loro attenzioni alle vite dei numerosi caduti che Pianiga e le sue frazioni ebbero a piangere tra il 1915 ed il 1920.
Come nel primo libro di Zabeo, “Dolesi al fronte“, le storie si susseguono non in ordine alfabetico ma cronologico, inquadrandole all’interno del contesto bellico in cui i singoli militi vissero i loro ultimi giorni di calvario.
Una nota importante viene fatta all’interno del testo. Benché non residente, ma nativo del luogo, tra i vari soldati viene ricordata anche la figura di un fucilato, ritornata a noi dall’oblio della censura dell’epoca.

La presentazione del libro a Pianiga
La presentatrice Alessandra Cescon, gli autori Ivan, Martina, Gloria, il sindaco Federico Calzavara

Attività 2022

Il 2022 si apre con maggiore positività rispetto all’anno precedente: la caduta di molte restrizioni legate al problema pandemico, l’ingresso di nuovi soci all’interno del gruppo ed il conseguente spalancarsi di nuove zone di ricerca e divulgazione storica, ci danno nuova linfa.

25 aprile
STAFFETTA SOCIAL FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Anche quest’anno si opta per raggiungere una più ampia utenza attraverso il nostro canale YouTube, pubblicando, scadenzati nell’arco di tutta la giornata, una quarantina di video incentrati sul tema della Seconda guerra mondiale.

Il grande impegno di tutte le persone ed associazioni coinvolte e il consueto elevato livello del materiale proposto dai partecipanti, ci permettono, ancora una volta, di offrire uno spaccato inedito della tragedia della Seconda guerra mondiale per testimoniare quanto la guerra sia tragica sempre ed ovunque e quanto sia intenso il profumo della pace.

I giorni che stiamo vivendo ci fanno ricordare che non si deve mai abbassare la guardia nella difesa della libertà e della democrazia anche se tecnologia e mondo globalizzato permettono di far girare più velocemente le idee di pace e progresso.

Riteniamo che la cultura, la ricerca storica e, soprattutto la sua divulgazione, debbano proseguire utilizzando anche le metodologie tecnologiche, per mantenere sempre alto il significato della memoria e del ricordo e per proclamare intensamente la voglia di pace che la conoscenza delle tragedie del passato può agevolare.

9 ottobre
VII EDIZIONE DEI GAGLIARDETTI DELLA MEMORIA

La possibilità di ritrovarsi come un tempo all’interno delle sale messe a disposizione dagli Enti Locali, ci consente di ritornare in mezzo alla gente con la nostra oramai consolidata cerimonia dei “Gagliardetti della Memoria“. La ricca documentazione fotografica messaci a disposizione delle famiglie e la presenza di un’ampia e nuova platea, ci permette di far luce sulle vite di tanti nuovi reduci.
La cerimonia, molto sentita, vede ricordati 6 soldati delle Grande Guerra, 11 soldati (partigiani e non) della Seconda guerra mondiale e 2 soldati periti in addestramento in tempo di pace.

I video della manifestazione si possono vedere Prima parte e Seconda parte e Terza parte

Attività 2017

Quest’anno decidiamo di rivolgere le nostre attenzioni ad un tema che fin’ora è rimasto a noi un po’ celato: la Seconda Guerra Mondiale e le guerre che la anticiparono di qualche anno, quali Etiopia e Spagna.
E’ proprio ad esse che si rivolgono la nostra mostra annuale e la 4^ ed. dei nostri Gagliardetti della Memoria.

Dal 4 novembre al 3 dicembre 2017
1935-1945 GUERRE E STORIE DI UOMINI E MEZZI

Con le associazioni modellistiche Flying Lions e Aquile Tonanti, unitamente alla collaborazioni dell’A.N.C.R. e dell’A.N.P.I., dell’ass.ne Arcobaleno e dell’I.T.C.S. “Maria Lazzari” di Dolo, viene allestita nelle sale dell’ex-Macello di Dolo, un’esposizione di cimeli, foto, modellini e biografie di uomini che anno preso parte alla storia d’Italia partendo dalla Riviera del Brenta.
Una particolare sezione viene dedicata ai combattenti, partigiani e patrioti, che si opposero al nazifascismo attraverso azioni di guerriglia, incursioni, sabotaggi ma anche dando ospitalità e rifugio a prigionieri di guerra, ebrei e perseguitati politici. In questa sezione viene proiettato un video, girato da noi nei luoghi della Riviera del Brenta che furono protagonisti di questi eventi.

Con l’appoggio del cinema “Italia” viene realizzato anche un cineforum in cui vengono proiettati quattro film selezionati per la loro trama, contenuto e messaggio:

Attività 2014

Nell’anno della fondazione abbiamo realizzato le nostre prime ricerche destando da subito l’interesse degli enti pubblici locali.

Dato che ricorreva il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale in Europa, l’obiettivo iniziale è stata la riscoperta del nostro territorio alle soglie della guerra e portare a compimento quello che fin dal principio è stato un nostro sogno: la realizzazione di una vera mostra.

In una sorta di Risiko ecco quindi che sono state avviate le ricerche nei Comuni di Mira (Andrea Juris), Stra e Vigonovo (Dott. Alberto Donadel) e portata quasi alla conclusione la ricerca nel Comune di Dolo (Dott. Ivan B. Zabeo). Nel contempo sono stati allacciati i rapporti con il Dott. Mattia Massaro, autore di una ricerca sul Comune di Saonara durante la Grande Guerra, gettate le basi di collaborazione con i Comuni di Pianiga e Fiesso d’Artico e allacciate relazioni con associazioni (Flyng LionsAquile Tonanti, Castello di San Pelagio-Museo del Volo e Collezione Carlo e Stefano Rovini di Tresché Conca).

Grazie all’interessamento del Comune di Dolo abbiamo potuto realizzare il nostro sogno.

Progettato uno schizzo di trincea, trovati i volontari ed i materiali e presi accordi con la Collezione Rovini, siamo stati in grado di realizzare la mostra-museo “1914-1918 Giovani al Fronte” capace di attirare ben 3.000 visitatori tra il 18 ottobre e l’8 dicembre.

Gagliardetti della Memoria: Antonio Calzavara

Il Cav. Antonio Calzavara
Il Cav. Antonio Calzavara

Classe 1891, originario di Stra, Antonio Calzavara risulta essere uno dei cittadini più influenti all’interno della comunità Fossolovarese.

Partecipò alla guerra di Libia 1911-1912, da cui ritornò affetto da una forma infettiva che lo portò, una trentina d’anni più tardi, alla perdita di un rene.
Durante la Grande Guerra, iniziata come soldato semplice, si guadagnò i gradi, fino a quello di Aiutante di Battaglia (disposizione sentenziata con R.D. n. 157 del 30 giugno 1918), in virtù dei suoi meriti di guerra.
Portaordini durante la X battaglia dell’Isonzo, il 24 maggio 1917 venne coinvolto nell’esplosione di una granata che lo ferì gravemente con 24 schegge, 22 delle quali in seguito rimosse.In tale giornata gli venne  conferita la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “Sotto il violento fuoco avversario, disimpegnò il servizio di portaordini, dimostrando calma e arditezza singolari. Ferito, rifiutava il soccorso, unicamente preoccupato di consegnare gli ordini che portava. – Carso, 24 maggio 1917”. [1]

Alcune informazioni legate ai suoi trascorsi bellici riguardano la voce circolante in Comune, non confermabile, che lo vede come autore della famosa frase scritta su un muro di Sant’Andrea di Barbarana (TV) “Tutti eroi, o il Piave o tutti accoppati!”. Pur non volendo sminuire la già rilevante figura di questo soldato, è però importante segnalare che la frase venne realizzata dal Centro Propaganda dello Stato ed è inoltre fatta corrispondere all’opera di molti altri italiani.
Altra segnalazione è invece risalente alle giornate della battaglia di Vittorio Veneto quando, inquadrato in una pattuglia scelta ed incaricato di costruire con essa una testa di ponte al di là del Piave, sembra che abbia attraversato per ben nove volte il fiume al fine di agevolare e mantenere stabile il collegamento del proprio reparto con le altre truppe attaccanti.

Importanti riconoscimenti e menzioni post-belliche sono:

  • l’essere stato il primo Presidente della locale sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci dal 1923 al 1952;
  • l’aver realizzato, tramite l’ANCR, opere di beneficenza rivolte ai reduci, mutilati e alle famiglie dei caduti, oltre ad aver realizzato il monumento ai caduti del Comune, posto d’innanzi a Villa Foscarini-Rossi, inaugurato nel 1926.
  • aver contribuito, nel 1923, alla creazione della scuola di disegno “Tombolan Fava”, prima scuola professionale della Riviera del Brenta.

Le decorazioni guadagnate furono, oltre alla citata Medaglia di Bronzo: Medaglia Commemorativa della Guerra di Libia (1911-1912), Medaglia Commemorativa della Grande Guerra (1915-1918), Medaglia Commemorativa dell’Unità d’Italia (1848-1918), Medaglia Interalleata della Vittoria, Croce al Merito di Guerra da parte del XXVI Corpo d’Armata, Croce al Merito di Guerra conferita dal Ministero della Guerra, Cavalierato dell’Ordine della Corona d’Italia, Cavaliere della Repubblica.

Chiara Calzavara, nipote di Antonio, ritira il gagliardetto a lui dedicato
Chiara Calzavara, nipote di Antonio, ritira il gagliardetto a lui dedicato

 

[1] La notizia del conferimento della Medaglia di Bronzo, reperita ricercando il nominativo CALZAVARRA ANTONIO nel sito internet http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/#, contrasta nettamente con la versione che lo vede decorato con la Medaglia d’Argento.

Fonti:

BRESSANIN S. 2013: Storie di un paese attorno ad un pallone. Stra: il futuro ha un cuore antico, Grafiche 2 Esse Ed., Dolo (VE), 2013;
VETTOREL G. 2008: Stra. Cenni storici (ad uso scolastico) del Prof. Giuseppe Vettorel. Scuola Media Statale G. Baldan 1962-1975, Ed. 2008;
PAMPAGNIN V. 2000: La Riviera degli Scarpari. Storie di uomini di scarpe e di lotte nella Riviera del Brenta, Agenzia Flexum Ed., Dolo (VE), 2000;
DRAGHI A., MESCOLI G. 2009: Intorno al Comune di Vigonovo. Una storia, tante storie, Cleup. Ed., Padova 2009;

Sitografia:
– https://it.wikipedia.org/wiki/Ignazio_Pisciotta — https://books.google.it/books?id=HW4b2ZIC3xkC&pg=PA598&lpg=PA598&dq=tutti+eroi+o+il+piave+o+tutti+accoppati&source=bl&ots=eZsrP4gePV&sig=yfvk4b0d8YW4LnXyG2y9NS8KsQs&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiDpLKvwLDPAhUB8RQKHUOfDMkQ6AEIYTAO#v=onepage&q=tutti%20eroi%20o%20il%20piave%20o%20tutti%20accoppati&f=false.
– www.ordinidinasticicasasavoia.it/?cat=5

Alberto Donadel

Pelizza Giuseppe: storia di un IMI

Pelizza Giuseppe era figlio di Umberto e Menegazzo Maria.
Nato a Camponogara il 20 marzo 1922, al momento della chiamata alle armi risultava essere celibe e residente nel paese natale in Via Casino Rosso n. 16.

Al momento della visita di leva, avvenuta il 10 marzo 1941, venne registrato con la matricola 11.009 e segnalato come agricoltore istruito. Dopo un periodo di congedo dal servizio, venne richiamato il 21 gennaio 1942 ed inviato alla Scuola Applicazione Artiglieria e Genio (1° Btg.) di Torino, in territorio dichiarato in stato di guerra; trasferito a Casale Monferrato (AL) presso il Deposito del 1° Rgt. Artiglieria di Corpo d’Armata, 155° Gruppo, 29a Batteria, tra il settembre 1942 ed il marzo 1943 prese parte a diversi corsi abilitativi  che lo portarono a conseguire i certificati d’idoneità valevoli per la guida di autocarri ed automezzi militari quali i  modelli Fiat Medio, Fiat 18 B.L.R. e Bianchi.
Il 1° aprile 1943 venne assegnato al 1° Rgt. Artiglieria di Corpo d’Armata mobilitato ed inviato ad operare in Francia il 1° maggio.

Con la caduta del regime fascista, l’8 settembre 1943 venne catturato dalle truppe tedesche e deportato in Germania. Internato con la matricola n. 569, in data 19 novembre 1943 scrisse ai genitori la seguente lettera destinata agli internati:

Carissimi genitori il mio stato di salute è ottimo così vorrei sperare anche di voi. Anzi molto desiderio di sapere di notizie di mia Mamma. Non datevi pensiero di me io mi trovo bene [segue un’altra riga sbiaditasi nel tempo]”

Fronte e retro della cartolina spedata dal Lager dal soldato Pelizza Giuseppe
Fronte e retro della cartolina spedata dal Lager dal soldato Pelizza Giuseppe

A causa dei patimenti provati nel Lager – indicato con un generico “M. Stammlager V. C.” – si ammalò di tubercolosi polmonare bilaterale aperta decedendo il 31 luglio 1944. Venne quindi sepolto nel cimitero di Nagold, settore XXIV, tomba n. 22 ed in seguito  traslato nel Cimitero Militare Italiano d’Onore (Walfriedhof) di Monaco di Baviera negli anni 1968.
Dopo l’avvio di una complessa trattativa, per volontà degli eredi le spoglie mortali di Giuseppe sono finalmente rientrate in Italia, venendo sepolte nel cimitero di Vigonovo l’11 ottobre 2008.

Momenti della cerimonia di traslazione della salma nel Comune di Vigonovo
Momenti della cerimonia di traslazione della salma nel Comune di Vigonovo

Insignito della Medaglia Commemorativa della Campagna di guerra 1943-1944; Croce al Merito di Guerra 1940-1945; Croce al Merito di Guerra in qualità di deportato.

NOTE: è importante precisare che al deportato non era possibile fornire indicazioni sul luogo in cui si trovava e ciò spiegherebbe il motivo dell’indicazione generica di “Stammlager“. Data la località di sepoltura, è probabile si trovasse nel lager di Nagold, uno dei tanti sottocampi presenti in Germania.

Fonti:
Foglio Matricolare 11009/1922
Articolo de “Patria Indipendente” del 14 dicembre 2008, anno XII
Documentazione conservata presso la fam. Pelizza di Vigonovo, che si ringrazia per la partecipazione.

Alberto Donadel

L’Amministrazione Comunale di Saonara negli anni della Prima Guerra Mondiale. Uomini, progetti e realizzazioni

L’OPERA

Vicende e protagonisti de L’Amministrazione Comunale di Saonara negli anni della Prima Guerra Mondiale sono accuratamente ricostruiti da Mattia Massaro in questo saggio storico che si avvale di una corposa documentazione d’archivio a carattere inedito. La vita amministrativa del Comune di Saonara e della sua popolazione – negli anni compresi tra il 1910 e il 1918 – è delineata attraverso una sintesi che, nell’alternarsi di elementi di particolare interesse e novità, vede il confluire di tre diversi piani.
Sono così presi in esame, in un rapporto dialettico tra locale e generale, gli aspetti relazionali del Comune di Saonara con lo Stato e i comuni a esso limitrofi; i gruppi di potere susseguitesi nel corso della storia e i loro ruoli all’interno della vita amministrativa del Comune.

Infine, quale terzo e più significativo piano d’indagine, si è riservato spazio agli abitanti di Saonara che hanno combattuto nella Prima GUerra Mondiale riportando la lista dei caduti e, ancor più, passando in esame i loro dati anagrafici per rilevare i ruoli ricoperti nell’esercito, i reggimenti di appartenenza, le date, i luoghi e le cause di morte dei caduti saonaresi. Un’attenzione particolare è stata poi riservata ai combattenti sopravvissuti alla Grande Guerra e ai premiati al Cavalierato di Vittorio Veneto.
Il volume è corredato da un ricco apparato di documentazione fotografica in bianco e nero e a colori che ne integra e completa la lettura.

L’AUTORE

Mattia Massaro (Padova, 1983) è laureato in Scienze Sociologiche e in Scienze del Governo e Politiche Pubbliche presso l’Università degli Studi di Padova.
Nel 2010 si è qualificato al secondo posto nella 2^ edizione del concorso “Gli studenti universitari incontrano il professore Gino Giugni” promosso da SPI-CGIL Veneto e nel 2012 ha pubblicato “Gino GIugni. Riflessioni sul mondo del lavoro” (CLEUP).
E’ stato inotre vincitore della 4^ edizione del concorso di poesie “Rosanna Perri

Dolesi al Fronte. La Prima Guerra Mondiale – di Ivan B. Zabeo

L’OPERA

Al termine di una laboriosa opera di ricerca d’archivio, viene presentato al pubblico il libro Dolesi al fronte. La Prima guerra mondiale di Ivan Bruno Zabeo, presidente dell’associazione Riviera al Fronte. Il libro, il primo della collana Riviera al Fronte, edita grazie alla casa editrice Mazzanti, presenta le prefazioni del Sindaco della Città Metropolitana Luigi Brugnaro, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Dolo Matteo Bellomo e del Prof. Antonio Varsori della Facoltà di Scienze Politiche a Padova.

L’opera vede il patrocinio del Comune di Dolo ed è stata stampata grazie all’aiuto di Banca Mediolanum, sede di Camponogara, e di Curiotto Arredamenti di Sambruson.

Il libro racconta le storie dei 186 soldati del comune di Dolo caduti durante la Grande Guerra e affronta anche le cause e le conseguenze del conflitto, oltre a offrire un focus sulla storia del territorio tra il 1915 e il 1918.

Durante le presentazioni è possibile acquistare il libro; in alternativa è acquistabile presso l’edicola Stradiotto Cav. Umberto (Dolo, Via Mazzini) e presso l’edicola Muta (Dolo, Via Cairoli).
Il ricavato dell’operazione sarà destinato al reparto di pediatria dell’Ospedale di Dolo per l’acquisto di monitor per controllare il battito cardiaco dei bambini.

L’AUTORE

Ivan Bruno Zabeo, nato a Dolo il 23 luglio 1986, si è laureato in Politica Internazionale e Diplomazia a Padova ed è stato fondatore e presidente dell’ass.ne “Riviera al Fronte“.

Gagliardetti della Memoria: Luigi Covra

Il Capitano Covra Luigi
Il Capitano Covra Luigi

Luigi Covra, detto Gino, nacque nel 1891 a Treviso.
Divenuto ufficiale in seno al 55° Rgt. Fanteria “Marche“, partecipò alla vita dell’unità operando inizialmente in Cadore e poi, al seguito del Reggimento, sul fronte dell’Isonzo durante la V battaglia (novembre 1915).

Dopo l’offensiva, nel 1916 il reparto venne trasferito a Taranto e da qui imbarcato alla volta dell’Albania dove, nonostante le consuete scaramucce e locali scontri a fuoco, passò un periodo di relativa tranquillità.
All’inizio di giugno iniziarono le operazioni per il ritorno in Patria, suddividendo la Brigata in due, al fine di ridurre al minimo le eventuali perdite in mare.
Il 5 giugno partì il 56° Rgt., giungendo a destinazione nell’arco di due giorni; l’8 giugno fu la volta del 55°. In tale data, tuttavia, il convoglio in cui viaggiava Luigi Covra venne intercettato dall’U-Boot austro-ungarico U5 che lanciò il proprio siluro contro il piroscafo “Principe Umberto“, nave in cui si trovava anche Covra.

Dopo l’esplosione del siluro contro la fiancata del “Principe Umberto“, Luigi si precipitò immediatamente verso una scialuppa già colma di soldati terrorizzati; uno di questi, forse nel tentativo di velocizzare la discesa in mare, tranciò una delle funi di sostegno, facendo rovesciare l’imbarcazione e morire, per l’impatto con le onde o contro altri relitti e scialuppe (dopo un volo da 12 m d’altezza), gran parte dei militari presenti.
Luigi riuscì a salvarsi aggrappandosi ad un rottame, raggiungendo poi una tavola in cui erano appoggiati il Capitano Marcias ed un altro soldato, venendo in seguito tutti recuperati dalla nave “Espero“. A bordo della nave fece ritorno a Valona, da cui ripartì qualche tempo dopo per far rientro in Italia.
Nella tragedia dell’8 giugno 1916 perirono in mare oltre 1700 soldati, molti dei quali, riemersi e recuperati sulle spiagge di Valona, non poterono essere identificati.

Posto in convalescenza, ritornò nelle trincee quale ufficiale assegnato all’85° Rgt. Fanteria “Verona“, presso la quale rimase sempre in servizio.

Luigi Covra morì il 24 maggio 1917 sul Nad Bregom (trincee di Selo, oggi in Slovenia), durante l’10a battaglia dell’Isonzo, colpito da una granata nemica. In sua memoria gli venne tributata la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: “Con mirabile slancio e sprezzante del pericolo, condusse brillantemente il proprio reparto alla conquista di una posizione nemica, e, con perizia, iniziativa e ardimento, ne diresse i lavori di rafforzamento, sotto l’intenso fuoco avversario. Mentre, sporgendosi del riparo, cercava un nuovo appostamento per i suoi uomini, cadde colpito a morte

Bibliografia:
TOSATO G. 2000: “Zona di Guerra. Auronzo – Cortina d’Ampezzo – Monte Piana – Tre Cime di Lavaredo – Comelico – Isonzo – Albania nella Prima Guerra Mondiale“, Gino Rossato Ed., Novale-Valdagno (VI) 2000
Sitografia:
Piroscafo “Principe Umberto

Alberto Donadel

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