Articolo scritto per la Marcia dei Storti 2018

La Riviera del Brenta, terra di bellissime e sfarzose ville, visitata da poeti e letterati, ha subito anch’essa i tragici eventi dei due conflitti mondiali. Il percorso della 34^ Marcia degli Storti attraversa luoghi che hanno visto il passaggio di soldati, di invasori, di resistenti. La Riviera del Brenta e i suoi cittadini avevano subito dolorose sofferenze a causa di quei drammatici eventi e alcuni luoghi lungo il percorso sono stati teatri di eventi che hanno contribuito alla rinascita del nostro Paese.

Il percorso comincia dall’Isola Bassa: l’area, che durante il Ventennio aveva subito diversi lavori con l’interramento del canale che la divideva in due, è collegata al resto del territorio da ponti che, nel corso dell’ultima guerra erano stati minati e, verso la fine del conflitto, colpiti dagli aerei alleati per rallentare le comunicazioni delle forze nazifasciste. Una delle ville principali dell’isola, Villa Andreuzzi-Bon, era un magazzino di armi e tra il novembre 1943 e la Liberazione dell’aprile 1945 i partigiani riuscirono a disarmare in diverse occasioni le varie sentinelle fasciste in servizio. La casa di riposo, inoltre, diede ospitalità ad alcuni prigionieri inglesi scappati dal campo di prigionia di Giare di Mira.

Dopo aver attraversato il Ponte del Vaso, che tra il 1943 e il 1945 era stato minato e reso obiettivo degli inglesi (nei raid erano state battute anche le aree limitrofe, con il danneggiamento di Villa Pra), si entra in via Seriola dove, tra la primavera 1944 e la fine del conflitto, i partigiani avevano intensificato le attività di sabotaggio delle vie di collegamento telefonico e telegrafico tra i comandi stanziati tra la Riviera del Brenta e la linea Gotica.

Parallelamente a via Seriola corre via Argine Sinistro, arteria principale utilizzata dai tedeschi per fuggire da Sambruson e dalla Linea Gotica. Il 24 aprile 1945, lungo questa strada i partigiani dolesi sequestrarono un camion con fusti di benzina che poi, a fine conflitto, furono distribuiti tra i comitati di Liberazione Nazionale di Dolo e Padova. Il 27 aprile 1945 fu ucciso davanti a casa il partigiano Amedeo Ferraresso, che dopo l’8 settembre 1943 raggiunse l’Alto Vicentino per combattere i tedeschi. A guerra praticamente finita decise di rientrare a casa. Giunto alla meta, ebbe la sfortuna di incappare in una colonna tedesca. Individuato con il fucile in spalla, ritenutolo una minaccia, fu freddato sul posto.

Dopo aver percorso il primo tratto di via Seriola si arriva all’incrocio con via Badoera. Si prosegue dritti, ma se si svoltasse a destra e si arrivasse alla fine della via raggiungendo il semaforo, si giungerebbe a Villa Maria, dove nell’aprile 1945 fu danneggiato un automezzo. A Sambruson, inoltre, un presidio militare tedesco fu assaltato due volte, tra il 12 maggio e il 28 giugno 1944, dalle forze partigiane dolesi. In entrambi i casi fu ingaggiato uno scontro a fuoco durato un paio d’ore e terminato in entrambi i casi con l’arrivo dei Bersaglieri della RSI accompagnati da un carro armato.

pescheria2Altre operazioni di sabotaggio furono condotte all’altezza del Ponte di via Carrezzioi tra Dolo e Mira e al di là del Naviglio. Proseguendo per via Seriola e arrivando a Mira, si arriva alla Pescheria. È qui che avviene una delle due battaglie tra i partigiani miresi e le forze nazi-fasciste: il 29 aprile, poche ore prima dell’arrivo degli alleati, alcuni partigiani della Brigata Negri impegnarono le forze tedesche in ritirata sull’altra sponda a colpi di mitragliatrice e colpi di moschetto. Durante lo scontro uno dei resistenti riuscì nell’impresa di issare coraggiosamente il Tricolore sul pennone della pescheria.

vilal lanza miraEffettuando il percorso più lungo della Marcia degli Storti, si passerà anche per i vecchi stabilimenti della Mira Lanza e davanti all’omonima villa. Gli stabilimenti della vecchia fabbrica di candele, così come Villa Colloredo/dei Leoni, erano stati utilizzati anche nel corso della Grande Guerra per ospitare centinaia di feriti e malati provenienti dal fronte. Gli stabili ospitarono l’ospedale di tappa 237 che arrivò a contare 840 letti e una sala operatoria, oltre a un teatro e sale per le attività ricreative. Vent’anni più tardi, invece, villa Lanza fu requisita dalle SS per crearvi il loro quartier generale, abbandonato il 25 aprile 1945. Il ponte davanti alla villa era stato minato.

Proseguendo per Mira Porte si segnala l’occupazione di Villa Principe Pio, in via don Minzoni. Poco distante, nella zona di Valmarana, la Brigata Cremona, che combatteva sotto il Tricolore dell’Italia cobelligerante degli alleati, e i carri armati inglesi attaccarono le ultime forze della Wermacht in ripiegamento verso via Nazionale, causando diverse vittime.

Proseguendo verso Dolo si segue la “Strada Bassa”, ma al di là della riva le ville Venier e Bonlini, oggi Casa Paterna, erano state requisite delle forze dell’Asse. Ma ritorniamo nel territorio di Dolo per parlare di un fatto atroce e anche questo rimasto nel dimenticatoio: il 20 febbraio 1945 un aereo alleato, dopo averlo mitragliato, colpì con una bomba un tram al Casello 12, davanti a Villa Ducale, all’epoca Villa Ciceri, sede di un comando. Il tram, carico di soldati tedeschi ma anche di civili, saltò in aria: morirono moltissime persone; don P. Gios in I parroci della Riviera del Brenta e della Bassa Saccisica nella Resistenza riporta la relazione di don Fares che cita 72 vittime, per la maggior parte soldati ma con un alto numero di civili, alcuni dei quali dolesi. A seguito di questo raid, i giovani del paese gettarono le armi nel Naviglio per recuperarle poi a guerra finita.

badoer fattorettoPoco più avanti si arriva a Villa Badoer-Fattoretto. Dalla fine del 1917, a seguito della ritirata di Caporetto, il Comando della Terza Armata la requisì per istituirvi l’ospedale da campo 0154 e che contava un centinaio di posti letto. Fu operativo anche dopo il 4 Novembre 1918, giorno della fine delle ostilità, fino alla fine dell’anno. Molti furono i soldati italiani deceduti tra la fine del 1917 e la fine del 1918. La villa fu requisita anche nel corso del secondo conflitto mondiale, a partire dal 1943, dalle autorità militari tedesche per allestirvi il loro ospedale. Erano però presenti anche gli uffici di alcune organizzazioni di lavoro naziste che, alla pari della più famosa organizzazione Todt, realizzavano fortificazioni militari, bunker, sistemi di difesa. Davanti alla villa, il ponte: questo era stato minato ma in molte occasioni i partigiani dolesi riuscirono a sabotare gli automezzi tedeschi. Si presume che in questo snodo collegante Dolo e Sambruson il 29 aprile 1945 le truppe alleate avessero incrociato quelle tedesche in ritirata: dopo un breve scontro a fuoco, a cui parteciparono anche alcuni partigiani locali, 238 uomini si arresero e furono condotti in un campo di prigionia in via Alture.

Il nostro percorso ritorna quindi in Isola Bassa e si conclude allo Squero. Ci piace ricordare quel 29 aprile 1945, quando Dolo e la Riviera del Brenta furono liberate. È anche in questa riva che i dolesi videro passare decine di carri armati che stavano andando verso Venezia. Questo passaggio non avvenne tranquillamente, tanto che i carri britannici spararono un colpo contro il campanile, dove i tedeschi avevano posizionato una mitragliatrice da usare contro i ricognitori della Royal Air Force: alcuni partigiani, saliti in cima per salutare la tanto sospirata liberazione, furono scambiati per cecchini. Fortunatamente non ci furono vittime, ma fu un segnale di allerta per gli alleati che poi, all’altezza del ponte di via Zinelli, si trovarono a fare i conti con alcuni irriducibili cecchini fascisti.

Quanto riportato è frutto di anni di studi e ricerche compiute da Riviera al Fronte. Per la Grande Guerra, molto è stato riportato nel libro Dolesi al Fronte. La Prima Guerra Mondiale, che si è avvalsa della collaborazione del Comune di Dolo e dei vari archivi di Stato del Veneto, oltre che delle parrocchie dolesi; per quanto riguarda la Seconda Guerra Mondiale, è stata fondamentale la consultazione dell’archivio della sezione Anpi di Dolo. Il lavoro, marginale e che intende espandersi grazie al contributo della comunità, vuol essere un omaggio a coloro che hanno combattuto. In questo caso, questo scritto intende ricordare uomini come Erminio Ferretto, ucciso dalle Brigate Nere a Mogliano Veneto nel febbraio 1945; Cataldo Presicci, giustiziato a Padova nell’agosto 1944 dopo aver sostenuto la Resistenza dolese, nonostante la sua divisa di ufficiale della RSI; Giovanni Mion, Ermes e Vittorio Parolini, Romeo Isepetto, Luigi Levorato, Giovanni Boffo, Cesare Ometto, Renato Faggian, Santo Marcato, Giovanni Zabeo, Sergio e Battista Braga, ma anche le decine di soldati da tutte le regioni italiane che hanno trovato la morte nelle ville della Riviera del Brenta.

Attività 2017

Quest’anno decidiamo di rivolgere le nostre attenzioni ad un tema che fin’ora è rimasto a noi un po’ celato: la Seconda Guerra Mondiale e le guerre che la anticiparono di qualche anno, quali Etiopia e Spagna.
E’ proprio ad esse che si rivolgono la nostra mostra annuale e la 4^ ed. dei nostri Gagliardetti della Memoria.

Dal 4 novembre al 3 dicembre 2017
1935-1945 GUERRE E STORIE DI UOMINI E MEZZI

Con le associazioni modellistiche Flying Lions e Aquile Tonanti, unitamente alla collaborazioni dell’A.N.C.R. e dell’A.N.P.I., dell’ass.ne Arcobaleno e dell’I.T.C.S. “Maria Lazzari” di Dolo, viene allestita nelle sale dell’ex-Macello di Dolo, un’esposizione di cimeli, foto, modellini e biografie di uomini che anno preso parte alla storia d’Italia partendo dalla Riviera del Brenta.
Una particolare sezione viene dedicata ai combattenti, partigiani e patrioti, che si opposero al nazifascismo attraverso azioni di guerriglia, incursioni, sabotaggi ma anche dando ospitalità e rifugio a prigionieri di guerra, ebrei e perseguitati politici. In questa sezione viene proiettato un video, girato da noi nei luoghi della Riviera del Brenta che furono protagonisti di questi eventi.

Con l’appoggio del cinema “Italia” viene realizzato anche un cineforum in cui vengono proiettati quattro film selezionati per la loro trama, contenuto e messaggio:

Attività 2019

Le attività di quest’anno ricevono una nuova linfa grazie alla realizzazione del Coordinamento delle Associazioni storico-culturali della Riviera del Brenta e del Miranese. Tale organo riunisce tutte le associazioni ed i singoli studiosi appassionati di storia e cultura locale creando una rete di contatti e di pubblicità reciproca, atta a sostenere le attività di ricerca di ognuno.


8-9 giugno 2019
IN MEMORIA DI ROMANO DONI

Una due giorni di incontri e celebrazioni destinate a ricordare e a celebrare la figura di Romano Doni, un uomo d’altri tempi, un soldato radiotelegrafista che, con enorme spirito d’altruismo e sacrificio, riuscì ad avvertire la popolazione di un piccolo paese dell’entroterra siculo (Roccalmuto, AG) dell’imminente bombardamento alleato. Tutto questo senza che le sue informazioni, appena captate dal nemico, venissero prese sul serio dai suoi superiori e vivendo poi, dopo la guerra, la sua vita di tutti i giorni, senza chiedere nulla a nessuno ma dedicandosi alla sua famiglia, alla sua terra e al suo lavoro.
A distanza di tanti anni di silenzio, grazie ad un incontro voluto dal destino tra Samuele Doni, nipote di Romano, e la Prof.ssa Maria Gabrielli Pasquali, docente universitaria e studiosa dell’intelligence militare, la storia di quest’uomo viene finalmente rispolverata e onorata. programma completo.

3 e 10 novembre 2019
UNA TARGA PER I CADUTI AUSTRO-UNGARICI

Nelle giornate del 3 e del 10 novembre si sono svolte due cerimonie connesse con il ricordo dei soldati austro-ungarici periti nell’inverno 1918/1919 nei campi di prigionia di Camponogara.

Nella giornata del 3, unitamente alle celebrazioni del giorno della Vittoria ed al ricordo dei caduti italiani, nel corso della cerimonia svoltasi a Camponogara è stata consegnata al Comune una targa realizzata a seguito delle ricerche del nostro socio Alberto Donadel presso gli archivi comunali e parrocchiali. Alberto ha infatti potuto accertare che, nel corso della Grande Guerra, nei cimiteri di Camponogara e di Prozzolo trovarono sepoltura 10 soldati imperial-regi di cui 3 rimasti ignoti. Tali soldati, dopo le risistemazioni cimiteriali, vennero definitivamente traslati nell’ossario comunale di Prozzolo in via definitiva.

Qui puoi vedere la presentazione dello studio e il discorso di Donadel

Il 10 novembre si è quindi svolta nel cimitero di Prozzolo la cerimonia di inaugurazione della targa che, appesa all’interno del camposanto, ricorderà nel tempo questi ragazzi. Alla cerimonia hanno preso parte il Direttore del Sacrario Militare di Follina Marcello Tomasi, già portavoce dell’Osterreichisches Schwarzes Kreuz in Italia, il rappresentante del Console ungherese dell’Ambasciata di Verona e numerose associazioni d’arma. Ad impreziosire la cerimonia sono poi stati i rievocatori dell’ass.ne “Il Nuovo Fronte” in divisa austro-ungarica ed italiana.

La targa oggi affissa nel cimitero di Prozzolo
Il Sindaco Antonio Fusato accanto alla rappresentanza consolare
Da sx a dx: Marcello Tomasi Direttore del Sacrario di Follina, il Sindaco tra i rievocatori dell’ass.ne “Il Nuovo Fronte”, socio Samuele Doni in uniforme da fante italiano, il Presidente di Riviera al Fronte Ivan B. Zabeo, il socio ed autore della ricerca Alberto Donadel ed il rappresentante consolare ungherese
La targa esposta al pubblico

21 novembre 2019
LA GRANDE GUERRA ATTRAVERSO LE IMMAGINI SATIRICHE DI AMOS SCORZON

Nella serata del 21 novembre si è tenuta a Vigonovo una conferenza interamente dedicata alla figura del vignettista e pittore dolese Amos Scorzon.
La conferenza è stata tenuta da Enrico Moro, già autore del libro “Cronache della Riviera del Brenta” e curatore della mostra itinerante sempre dedicata a Scorzon.

29 novembre 2019
SERATA PER I 5 ANNI DI RIVIERA AL FRONTE

Un momento della serata del 29 novembre 2019

Nella serata del 29 novembre Riviera al Fronte ha festeggiato con tutti i soci, i sostenitori e gli amici i 5 anni di attività. Una serata conviviale presso il ristorante “Al Fogher” di Camponogara, fatta di nuove amicizie, ritrovi tra vecchi amici, momenti di riflessione e di svago…soprattutto quando, con un filmato “eroico”, sono stati ricordati e ringraziati tutti coloro che hanno reso grande e sempre più importante questa associazione, fin dalla sua fondazione.
Persone che anche in questa sede, desideriamo ringraziare con tutto il cuore!

Attività 2016

Le attività di quest’anno sono fortemente concentrate a due eventi riconducibili, come in passato, al ricordo della Grande Guerra.

Dal 2 al 6 settembre 2016
1916/2016 RICORDI DI GUERRA PENSIERI DI PACE

Presso la canonica di Paluello, dietro espressa volontà di don Antonio De Guio, Riviera al Fronte ed il Gruppo Archeologico Mino Meduaco, danno vita ad una mostra dal carattere raccolto e toccante. Nella prima delle due sale messe a disposizione, si raccolgono cimeli e testimoniante relativi alla Prima Guerra Mondiale in generale ed ai combattenti, reduci e caduti, del Comune di Stra, con un particolare focus sui caduti di Paluello. Nella seconda sala, invece, vengono proiettati filmati d’epoca che attirano grandi e piccini, desiderosi di vedere quanto avvenne cent’anni fa.
Nel giro di soli 5 giorni di esposizione, la piccola mostra registra circa 500 visitatori; i curatori principali sono i nostri soci dott. Alberto Donadel e Samuele Doni.

Dal 4 novembre al 4 dicembre 2016
GRANDE GUERRA, MEMORIE DI DOLORE E SOLITUDINE. GLI OGGETTI RACCONTANO

Con il patrocinio del Comune di Pianiga prende forma, all’interno dei locali della scuola media “Giovanni XXIII“, una mostra che presenta pezzi rari e curiosi e testimonianze di tutti i giorni, grandi o piccole, riconducibili alla guerra del 1915-1918.
In questa occasione, ci vediamo affratellati con l’I.C. anzidetto, la Pro Loco di Pianiga e le ass.ni Stra de NoteDarwin, Flyng LionsTeatro delle Ortiche il coro I Fiori de Suca ed il G.A. Mino Meduaco. Anche questa mostra, come nel 2014, arriva a registrare quasi 3000 visitatori.

Una serie di eventi coronano poi le attività della mostra:

  1. 4 novembre – commemorazioni presso i monumenti comunali ed inaugurazione della mostra; alla sera lo spettacolo “Racconto in Concerto” presso il teatro Comunale.
  2. 10 Novembre – presso l’Aula Magna dell’I.C. alle ore 21.00, presentazione del libro “Dolesi al Fronte”.
  3. 13 Novembre – visita guidata al Monte Grappa  per i ragazzi delle scuole  e le famiglie.
  4. 18 Novembre – rappresentazione teatrale “La Foto”, presso il Teatro Comunale.
  5. 25 novembre – concerto “Voci dalla grande guerra”, sempre alle ore 21.00 al Teatro Comunale.
  6. 2 Dicembre – rappresentazione teatrale scolastica de “Una storia Qualunque”, alle ore 21.00 presso il Teatro Comunale.
  7. 4 Dicembre – 3^ ed. Gagliardetti della Memoria Riviera al Fronte.

In memoria di Romano Doni

Nei giorni 8 e 9 giugno la famiglia Doni e le ass.ni Stradafare e Riviera al Fronte hanno ricordato la figura di Romano Doni, radiotelegrafista dell’esercito, protagonista nel corso della Seconda Guerra Mondiale di una vicenda sconosciuta fino a poco tempo fa ma che è stata riscoperta grazie a diversi studi realizzati tra Roma e Stra. La storia di Romano è stata ripercorsa nel corso di tre appuntamenti.

Siamo nel 1943, alla vigilia dell’operazione Husky, l’invasione della Sicilia e dell’Europa da parte degli Alleati. Le forze angloamericane hanno appena conquistato l’Africa settentrionale e per non svelare i piani di invasione iniziano una guerra di intelligence.
Romano Doni si trova a Racalmuto e nella sua caserma intercetta un messaggio: i bombardieri stanno per colpire le installazioni militari italiane e altri obiettivi nelle città dell’isola, minacciando anche la popolazione civile. L’intercettazione viene comunicata immediatamente ai superiori, che però non la reputano veritiera. Poche ore dopo i bombardieri alleati mettono effettivamente a ferro e fuoco la Sicilia.
Quante vite si sarebbero potute risparmiare se i comandi militari avessero creduto al soldato Doni? Una domanda a cui nessuno può rispondere; quel che è certo è che Romano, così come raccontato ai suoi famigliari e in particolare al nipote Samuele, l’appassionato di storia della famiglia, aveva seguito l’istinto, avvisando i suoi amici e conoscenti dell’imminente tragedia.
L’esperienza di Romano, passata anche per l’occupazione dell’Italia dei nazisti, la sua fuga verso Paluello, la breve prigionia e la collaborazione per riportare in paese le campane della chiesa, è rimasta nella mente di Samuele anche dopo la scomparsa del nonno, avvenuta nel 1986. Innegabile la sua voglia di ripercorrerne nei dettagli la vita, quanto fatto in Sicilia. La voglia di approfondire c’è ma la vita ti pone davanti a delle scelte, tanto da restare sempre tra le cose da fare, prima o poi. Un giorno, però, la luce si riaccende: in un servizio televisivo la Prof.ssa Maria Gabriella Pasqualini parla della vicenda; Francesco, il marito di Lorena, cugina di Samuele, scrive il suo nome su un post-it azzurro. Qualche anno dopo riceve questo bigliettino e contatta la professoressa, la incontra a Roma e riconosce quanto il nonno gli aveva raccontato da bambino.

A distanza di 33 anni, quindi, l’incredibile vicenda di Romano riaffiora ed è stata raccontata nel corso di una conferenza, organizzata sabato 8 giugno nella splendida cornice del Salone di Rappresentanza del Circolo Unificato dell’Esercito, sito in Palazzo Zacco-Armeni. Hanno partecipato la prof.ssa Pasqualini, affiancata da Ivan B. Zabeo, presidente di Riviera al Fronte, e dalla nipote Lorena Doni, a chiarire molti aspetti della vicenda. Un curriculum tra i più importanti nel settore, quello della Pasqualini, con studi riguardanti soprattutto la storia dell’intelligence militare: laureata in Scienze Politiche, è stata docente alle università di Perugia e Palermo e presso la Scuola Allievi Ufficiali Carabinieri a Roma. Numerose e importanti le pubblicazioni sulla storia dei servizi segreti italiani, con un corpus di 5 volumi oltre ad articoli per riviste specializzate; ha collaborato con il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero della Difesa, con missioni all’estero, anche in teatri pericolosi; collabora scientificamente con il Dipartimento per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Infine, ha ricoperto ruoli importanti in seno al Capo di Stato Maggiore della Difesa e fa parte di comitati scientifici legati alla storia militare.

 

La conferenza viene aperta dal Dott. Ivan B. Zabeo, presidente di Riviera al Fronte, che ha delineato il quadro storico precedente lo sbarco alleato; la conferenza si è conclusa con il racconto di Lorena Doni, nipote di Romano, che si è concentrata sull’umanità del nonno, facendone conoscere la vita prima e dopo la guerra, le sue passioni e, soprattutto, la sua semplicità e il suo altruismo.

La chiesa di Paluello ha ospitato, invece, un concerto. Tra le splendide musiche e canzoni della Schola Cantorum di Dolo (coro in cui Romano ha cantato per anni), di Stradenote, del maestro Paolo de Rosso e del tenore Enrico Masiero, i famigliari hanno rispolverato i ricordi. Un momento di musica, storia, memoria, commozione.

 

Infine, domenica 9 giugno, nel grandissimo parco della restaurata Villa Loredan, si ha un ultimo ricordo di Romano da parte di Samuele Doni. La breve cerimonia ha visto la consegna al Sindaco Caterina Cacciavillani di una targa commemorativa e di una lettera contenente la proposta per l’intitolazione di una via o di uno spazio comunale a Romano.

A voi il un intervento di Samuele Doni:
Ho sempre visto la figura di mio nonno Romano come un uomo che sapeva meravigliare con le sue gesta e con i suoi modi. Per me, bambino curioso e un po’ irascibile, era un vero eroe, e ora a distanza di tanti anni, ne sono convinto ancor più. Ricordo che vestiva sempre gillet e giacca, anche quando lavorava nei campi e non dimenticava mai il cappello, insomma un vero signore d’altri tempi.
Ricordo molto bene il giorno che mi raccontò delle sue vicende in periodo di guerra. Forse il fatto che stesse mangiando dei fichi d’India, gli fecero riaffiorare ricordi lontani e in qualche modo, volesse tramandare quelle vicende per non farle cadere nell’oblio del tempo.
Sono trascorsi molti anni da quel giorno, ma finalmente la sue gesta verranno raccontate e soprattutto tramandate alle prossime generazioni, con la speranza che possano realmente comprendere la fortuna di vivere in una società ricca di opportunità che troppo spesso si danno per scontate. Sono trascorsi 33 anni da quando ci ha lasciati, ma ogni volta che penso a Lui, mi commuovo.
Solo le persone che hanno fatto del bene agli altri in fondo al nostro cuore non moriranno mai.
Grazie Nonno.

Ivan B. Zabeo – Riviera al Fronte
Con questi tre incontri vogliamo ricordare il senso del dovere e di appartenenza, il coraggio e l’umanità di un protagonista della nostra storia recente. Appena Samuele, nostro collaboratore e amico, ci ha raccontato la vicenda del nonno e di come ha conosciuto la Prof.ssa Pasqualini, abbiamo subito pensato che la storia meritava di essere ricordata alla comunità di Stra e all’intera Riviera del Brenta.
È la storia di un uomo umile, che ha trasmesso alla famiglia sani principi e coesione. Ci sono molti valori che usciranno da questa due-giorni di eventi. Personalmente, mi ha colpito il messaggio che ci ha lasciati: quando ti trovi davanti a un ostacolo, non abbatterti, cerca di superarlo perché questa sfida ti renderà forte.
Sono orgoglioso, inoltre, che l’iniziativa sia stata immediatamente accolta e appoggiata dal Comune di Stra, che ringraziamo per l’importante collaborazione, e ha visto l’impegno delle associazioni Stradafare e Stradenote – con le quali avevamo condiviso il progetto del calendario del centenario della Grande Guerra dell’anno scorso – con la Schola Cantorum di Dolo e i maestri Paolo de Rosso e Enrico Masiero.

Cristian Masci – Stradafare
Ricordiamo con vero piacere la vicenda del concittadino Romano Doni, testimonianza ancora viva di un’esistenza determinata e consapevole. 
La collaborazione tra l’Associazione Stradafare e l’Associazione Riviera al Fronte continua fruttuosa nel valorizzare la storia del nostro territorio.

Leggi l’articolo pubblicato su Metropolitano.it riguardante Romano Doni

Attività 2015

Il 2015 propone un calendario abbastanza ricco di eventi, se si considera che siamo ancora dei “bocia” nell’ambito dell’associazionismo storico e culturale locale.

26 aprile 2015
1^ EDIZIONE DEI GAGLIARDETTI DELLA MEMORIA

Svoltasi all’interno della cornice della sala consiliare del Comune di Dolo, la prima celebrazione pubblica desta da subito l’interesse dei privati e dei media locali. Il successo è lampante e ben presto non tardano ad arrivare le prime candidature di reduci e familiari di soldati che presero parte alle guerre d’Italia dall’Unità ad oggi.
Segue infatti una 2^ celebrazione l’8 novembre, questa volta tenutasi presso la Chiesa di Santa Maria Assunta di Borbiago. Per ulteriori notizie si veda qui.

9 maggio 2015
ITALIA, 1914-1915. UNA GUERRA INEVITABILE?

E’ una conferenza tenutasi alla biblioteca civica di Oriago con la partecipazione del prof. Antonio Varsori (Università di Padova), del Patrizio Zanella (insegnante e ricercatore) e di Andrea Juris (ricercatore storico e membro RAF).

4 e 5 luglio 2015
MIRA AL FORTE. MEMORIE DELLA GRANDE GUERRA

All’interno degli spazi occupati dal forte “A. Poerio” ad Oriago, si svolge una rievocazione storica. I bravi “artiglieri” danno vita ad un accampamento militare in cui si spiega la vita del soldato al fronte e in retrovia, attraverso un live-action giornaliero e visite guidate.

All’interno di questa incredibile scenografia, in collaborazione con il Comune di Mira, il  CID – Centro Idea Donna, la cooperativa culturale CoopCulture, l’ass.ne La Piccionaia e con il contributo della Camera di Commercio di Venezia, è presentata una mostra fotografica con pannelli rievocativi posti nei contrafforti e nelle finestrature del fortilizio.

Si svolgono infine due momenti collettivi quali i canti sociali risalenti alla Grande Guerra, messi in opera dal coro “I Fiori de Suca“, e lo spettacolo di Titino Carrara “Il fuoco nel cuore, storia di uomini, di guerra e di confine, alla ricerca di un senso comune di appartenenza“.

Dal 4 all’8 novembre 2015
1915/2015 L’ITALIA NELLA GRANDE GUERRA. L’ITALIA AL FRONTE, LA RIVIERA DEL BRENTA RETROVIA DEL PIAVE

Al Centro civico di Borbiago viene riunito un nutrito team di associazioni locali e regionali oltre a numerose sezioni delle Associazioni Nazionali ed il patrocinio dei Comuni di Mira, Dolo, Mirano, Santa Maria di Sala, Camponogara, Spinea, Fossò, Salzano, Stra, Fiesso d’Artico, Campolongo Maggiore, Pianiga, oltre a quello ottenuto dal Comitato Regionale Veneto per il Centenario della Grande Guerra e quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Lo scopo di questa mostra (Qui il programma), oltre al voler ricordare il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia ed i caduti rivieraschi, è la raccolta fondi destinata al ripristino del CEOD (Centro Diurno per Disabili), rimasto seriamente lesionato dal passaggio del tornado del 4 luglio precedente.

Nel corso della mostra si svolge anche il concerto tenuto dal coro A.N.A. “La Sorgente” (7 novembre) e la partita di calcio commemorativa organizzata dalla Polisportiva Borbiago.

18 dicembre 2015
Conferenza:
ARCHEOLOGIA DELLA GRANDE GUERRA NEL TERRITORIO

Presentazione del libro:
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAONARA NEGLI ANNI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

All’interno della sede del Gruppo Archeologico “Mino Meduaco” di Campolongo Maggiore si tiene una serata all’insegna di due temi interessanti.
Nella prima parte dell’incontro il dott. Mattia Massaro presenta il suo libro “L’Amministrazione Comunale di Saonara negli anni della Prima Guerra Mondiale“, frutto di anni di ricerca spesi tra  gli archivi comunale e parrocchiale di Saonara e l’Archivio di Stato di Padova; nella seconda parte della serata il dott. Alberto Donadel presenta “Archeologia della Grande Guerra nel territorio“, esponendo le potenzialità di questa nuova disciplina archeologica, i suoi limiti ed i suoi possibili sviluppi.

Attività 2014

Nell’anno della fondazione abbiamo realizzato le nostre prime ricerche destando da subito l’interesse degli enti pubblici locali.

Dato che ricorreva il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale in Europa, l’obiettivo iniziale è stata la riscoperta del nostro territorio alle soglie della guerra e portare a compimento quello che fin dal principio è stato un nostro sogno: la realizzazione di una vera mostra.

In una sorta di Risiko ecco quindi che sono state avviate le ricerche nei Comuni di Mira (Andrea Juris), Stra e Vigonovo (Dott. Alberto Donadel) e portata quasi alla conclusione la ricerca nel Comune di Dolo (Dott. Ivan B. Zabeo). Nel contempo sono stati allacciati i rapporti con il Dott. Mattia Massaro, autore di una ricerca sul Comune di Saonara durante la Grande Guerra, gettate le basi di collaborazione con i Comuni di Pianiga e Fiesso d’Artico e allacciate relazioni con associazioni (Flyng LionsAquile Tonanti, Castello di San Pelagio-Museo del Volo e Collezione Carlo e Stefano Rovini di Tresché Conca).

Grazie all’interessamento del Comune di Dolo abbiamo potuto realizzare il nostro sogno.

Progettato uno schizzo di trincea, trovati i volontari ed i materiali e presi accordi con la Collezione Rovini, siamo stati in grado di realizzare la mostra-museo “1914-1918 Giovani al Fronte” capace di attirare ben 3.000 visitatori tra il 18 ottobre e l’8 dicembre.

Attività 2018

Il 2018 è stato il centesimo anniversario della conclusione della Prima guerra mondiale. Di conseguenza Riviera al Fronte ha concentrato le sue energie proprio su questo tema.
Se si esclude il progetto #AccaddeOggi, sviluppato all’interno della nostra pagina Facebook fin dal 2015, e volto a ricordare nel centenario della loro morte, i circa 1200 soldati rivieraschi caduti durante la Grande Guerra, il vero e proprio programma si è svolto “sul campo” dal settembre 2018 al gennaio 2019.

Riviera al Fronte infatti, in collaborazione con tutti i comuni della Riviera del Brenta e di Santa Maria di Sala, di concerto con tantissime altre associative del territorio e non, ha contribuito a realizzare il calendario degli eventi denominato “Riviera del Brenta per il Centenario della Vittoria” (il volantino in fondo alla pagina). Si è trattato di una serie di appuntamenti capaci di spaziare tra conferenze, concerti, cerimonie, mostre e molto altro. Si è trattato di una serie di appuntamenti utili alla comunità per riscoprire quanto avvenuto un secolo fa, oltre a far conoscere aspetti poco noti di quel tragico conflitto, costato da parte italiana oltre 650 mila caduti e un numero enorme di feriti e invalidi. Una serie di appuntamenti per onorare il loro sacrificio: perché non devono assolutamente essere dimenticati dalla nostra società.

Riportiamo di seguito gli eventi principali del calendario:

8 settembre 2018 – Villa Badoer Fattoretto (Sambruson di Dolo).
EVENTO INAUGURALE E PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO

Nella splendida cornice di Villa Baoder Fattoretto, che durante la Grande Guerra ospitò l’ospedale da campo 0154, è presentato ufficialmente il calendario degli eventi. Ovviamente viene allestito un ospedale da campo con la presenza di donne e uomini a rievocare quanto avveniva in quei luoghi di sofferenza.
Alla fine della cerimonia è stato consegnato nelle mani del proprietario della villa, Ulderico Fattoretto, una targa con i nomi dei caduti dell’ospedale 0154, presente oggi al Museo del Villano.
L’evento è stato realizzato da Riviera al Fronte, Villa Badoer-Fattoretto, con l’importante collaborazione dei gruppi di rievocazione “22^ Compagnia Autonoma Skiatori” e “Caimani del Piave” e l’associazione culturale Stradenote.

Dal 14 al 23 settembre 2018 – mostra in barchessa di Villa Concina (Dolo)
AMOS SCORZON: VIGNETTISTA DI GUERRA, PITTORE DI PACE

Nel corso di questa mostra sono state presentate i disegni satirici di Amos Scorzo, riscoperto artista dolese, tra i più importanti del settore agli inizi del Novecento (per saperne di più si prega di leggere qui). Alla fine della cerimonia, è stata consegnata a Gianluigi Naletto una lettera per dedicare uno spazio comunale a questo illustre personaggio di Dolo, le cui opere sono ancora oggi conservate al Vittoriano a Roma.
Nel corso della mostra l’associazione Pentola dei Nodi ha realizzato una serata dedicata alla letteratura della Grande Guerra e concentrata sulla figura di Tommaso Marinetti, protagonisti del Futurismo e dell’ingresso dell’Italia nel conflitto mondiale. Infine, una parte della barchessa è stata riservata all’associazione Flying Lions, specializzata nel modellismo militare, che ha esposto riproduzioni di mezzi militari della Grande Guerra e la loro evoluzione nella Seconda.
Importante sottolineare che la mostra è stata poi esportata al Liceo “Galileo Galilei” di Dolo e in occasione della mostra organizzata da Mondo Agricolo Caselle de Ruffi (che ritroveremo più avanti). In particolare, l’attività svolta al “Galilei” è stata utile per creare un progetto scuola-lavoro con tre giovani studenti delle classi quinte che, dopo attenta preparazione da parte di Riviera al Fronte, hanno presentato i lavori di Amos Scorzon alle classi venute a visitare la mostra.

Dal 6 al 14 ottobre – Casa Futura Artigiana – Forte Poerio (Mira)
LA DONNA AL TEMPO DELLA GRANDE GUERRA

La donna ha avuto un contributo fondamentale nel corso della Grande Guerra. Non era stata solo madre, figlia, fidanzata e moglie, ma anche operaia, artigiana, contadina, imprenditrice, insegnante, impiegata. E sul campo di battaglia era stata anche crocerossina, madrina di guerra, qualche volta anche volontaria a scavare trincee o a combattere. Tutti aspetti che solamente in pochi hanno sottolineato, ma l’emancipazione della donna – culminata nel 1946 con il referendum Monarchia-Repubblica in cui per la prima volta ha potuto esprimere liberamente il suo pensiero – era partita proprio in occasione della tragedia della Grande Guerra.
Idea Donna, Hilarius, Mondo Agricolo Caselle de Ruffi, assieme a Riviera al Fronte e il Comune di Mira, hanno realizzato una mostra presso Casa Artigiana, in Forte Poerio a Mira, capace di raccontare questa importante evoluzione e rivoluzione all’interno del mondo femminile. E venerdì 12 ottobre la Compagnia delle Ortiche di Padova ha riportato al Teatro Villa dei Leoni di Mira lo spettacolo “La Foto”, la storia di tre sorelle padovane coinvolte pesantemente nel conflitto.

20 ottobre – Villa Foscari – Malcontenta
ALZABANDIERA IN MEMORIA DEGLI ARDITI

Come tante altre ville della Riviera della Brenta, Villa Foscari a Malcontenta era stata coinvolta direttamente nella guerra. Altre erano state sedi di ospedali militari da campo, questa aveva ospitato l’addestramento dei reparti d’élite, quello degli Arditi, uomini impavidi che assaltavano le trincee nemiche con il coltello tra i denti e con il bombardamento della propria artiglieria ancora in corso. Anche Hemingway, nelle sue cronache dal fronte italiano, ne esalta le gesta. Anche Padre Reginaldo Giuliani, a cui è dedicata la scuola media di Dolo, cappellano militare con Medaglia al Valore conquistata sul Carso, caduto poi in Etiopia nel 1936, aveva prestato i suoi servizi.
L’associazione Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana hanno ricordato la presenza di questi reparti, il loro addestramento, i protagonisti, facendo aprire ai presenti la villa per una interessante visita guidata.

20 ottobre – impianti sportivi di Dolo
CAMPO DIDATTICO IN OCCASIONE DELLA FAMILY RUN

Per la prima volta la Storia della Grande Guerra entra nella Family Run, la tradizionale marcia preparatoria alla Maratona di Venezia che si tiene ogni anno a fine ottobre. Iniziativa, quella della Family Run, di notevole successo. I numeri sono sempre più incredibili e coinvolge soprattutto le scuole e le associazioni sportive della Riviera della Brenta.
Dopo essere stati in Villa Baoder-Fattoretto il settembre precedente, ritornano a Dolo i ragazzi della 22^ Compagnia autonoma skiatori, rispolverando le loro divise e raccontando ai ragazzi (e anche agli adulti) come si viveva all’epoca della Grande Guerra e come venivano curati i soldati, cent’anni fa quasi loro coetanei.

27 ottobre – Villa Ferretti Angeli (Dolo)
IL RANCIO DEL SOLDATO

Uno degli aspetti più importanti nella vita del soldato era l’alimentazione, che era molto più complessa rispetto a quello che si crede. Per l’occasione l’ENAIP di Dolo, la scuola superiore paritaria, ha istruito i ragazzi che hanno cucinato per i presenti alcune semplici pietanze: Zuppa di Schegge, Pappardelle alla lepre, “Riccio” al forno, Gulash di patate, Friggione, Piadina, Mele Cotte e Pan Perduto.
Dopo il delizioso pranzo, Loris Giuriatti, storico, scrittore e Presidente dell’Alto Onore del Grappa, ha tenuto una conferenza sulla Grande Guerra raccontando alcuni aspetti particolari e sconosciuti al grande pubblico. La giornata si è conclusa con la lettura di alcune lettere e testi a cura dall’associazione Pentola dei Nodi.

3 novembre – Teatro Cinema Italia (Dolo)
CONCERTO DELL’ARMISTIZIO E DELLA PACE

Il lungo weekend conclusivo delle celebrazioni nazionali del Centenario si apre in Riviera del Brenta con il concerto realizzato in collaborazione con il Coro Santa Chiara di Scaltenigo e le letture proposte dall’associazione La Pentola dei Nodi. Otto momenti che hanno toccato diversi aspetti del conflitto e fronti. Alcuni testi sono preparati per l’occasione da Riviera al Fronte.
Alla chiusura dell’intensa cerimonia, sono stati ricordati tutti i gagliardati delle quattro cerimonie dei Gagliardetti della Memoria svolte tra il 2014 e il 2017, ricordando anche i soldati della Seconda Guerra Mondiale e delle altre operazioni belliche compiute dall’Italia dal Risorgimento alle missioni di pace all’estero. Un momento intenso per ritrovare tutta la grande comunità che si è venuta a creare attorno a una cerimonia ormai divenuta tradizione per il territorio rivierasco.

11 novembre – cimitero di San Pietro (Stra)
CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE DEI CADUTI ITALIANI ED AUSTRO-UNGARICI

Dopo una lunga e laboriosa ricerca svolta dal nostro socio Dott. Alberto Donadel e dal ricercatore storico locale Armando Saccoman, è stata resa pubblica la vicenda del cimitero di guerra sorto alle spalle del cimitero civile di San Pietro di Stra. Tale cimitero, realizzato a partire dall’aprile 1918 e mantenuto in essere fino al 1924, servì a dare una prima sepoltura ai numerosi soldati italiani ed austro-ungarici (prigionieri di guerra) deceduti negli ospedali da campo n. 037 (Villa Loredan-Rova, oggi nuova sede municipale) e 057 (Villa Nazionale Pisani). Nel cimitero trovarono pertanto riposto 151 soldati italiani e 15 soldati imperiali che, dopo la dismissione del cimitero di guerra in favore dell’ampliamento del cimitero civile e dopo una traslazione in altri siti sepolcrali di una piccola parte delle salme, vennero raggruppate all’interno di una tomba comune poi monumentalizzata.
Durante la cerimonia, molto sentita da tutti i partecipanti, è stata consegnata anche una targa ricordo al Comune di Stra, al fine di non dimenticare i nomi di tutti i soldati che qui trovarono pace.

ALTRE ATTIVITA’ SVOLTE LEGATE AL CALENDARIO DEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA: CONFERENZE, CELEBRAZIONI E DIDATTICA

19/10: Presentazione del libro Dolesi al Fronte. La Prima Guerra Mondiale al teatro parrocchiale di Sambruson di Dolo
02/11: Rappresentazione teatrale degli studenti della scuola media Aldo Moro di Campagna Lupia, organizzata dall’istituto scolastico, sotto la direzione del prof. Francesco Zagolin e la partecipazione del Coro Voci della Riviera del Brenta.
04/11: conferenza organizzata da Stradafare all’interno di Villa Pisani a Stra. Relatori: Fiorenzo Andreatta (Mondo Agricolo Caselle de Ruffi) e Ivan B. Zabeo (Riviera al Fronte).
11/2018 – Bojon, scuola media – Lezione “La Grande Guerra spiegata ai ragazzi” (Dott. Alberto Donadel;
11/2018, Stra, biblioteca – Conferenza “La Riviera del Brenta in guerra e i suoi cittadini protagonisti” (Dott.ri Ivan B. Zabeo e Enrico Moro);
11/2018, Vigonovo, sala polivalente – Conferenza “La guerra in Riviera del Brenta, uomini e storie” (Dott.ri Alberto Donadel e Antonio Vittorio Giacomini);
11/2018, Dolo, ITCS “Maria Lazzari” – Conferenza “Il lato umano della Grande Guerra: la comunicazione istituzionale nei documenti dell’archivio storico della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia e laguna” (Dott. Antonio Vittorio Giacomini);
11/2018 – Dolo, sala consigliare – Conferenza “Alfredo Ortali, da Dolo al fronte, storia di un volontario“.

Cronaca della Riviera del Brenta dal 1800 alla Prima guerra mondiale – di Enrico Moro

L’OPERA

Obiettivo della ricerca è stata la riscoperta della storia quasi contemporanea di una comunità partendo dalle notizie dei giornali e implementandole con i documenti degli archivi comunali, parrocchiali e dell’Ospedale senza dimenticare tutto ciò che si recupera nel web per far vivere la quotidianità di un periodo storico poco studiato in Riviera del Brenta.
Sono stati riportati alla luce avvenimenti quotidiani, piccole storie, aneddoti, commenti dei giornali a vicende più o meno locali, personaggi della cultura, amministratori comunali e politici di rilevo, ma anche volti meno noti che hanno reso vivo e significativo il vivere giornaliero dell’epoca.
Il testo è un susseguirsi di eventi (elezioni, feste religiose e laiche, mercati), realizzazione di infrastrutture (scuole, fabbriche, ospedale, case di riposo) arricchito da quasi 500 foto di personaggi, manifesti e appelli al popolo, documenti, tabelle e tavole pittoriche che lo rendono leggibile a chiunque voglia avere un quadro della Riviera del Brenta dall’inizio del 1800 alla Prima Guerra Mondiale.

L’AUTORE

Enrico Moro, nato a Dolo il 9 novembre 1965, si è laureato in Scienze Forestali a Padova e da 20 anni opera in Banca Mediolanum come consulente finanziario.
Per anni ha scritto articoli di tema naturalistico su testate locali e si ritiene un raccoglitore di notizie di storia locale.

Gagliardetti della Memoria: Antonio Calzavara

Il Cav. Antonio Calzavara
Il Cav. Antonio Calzavara

Classe 1891, originario di Stra, Antonio Calzavara risulta essere uno dei cittadini più influenti all’interno della comunità Fossolovarese.

Partecipò alla guerra di Libia 1911-1912, da cui ritornò affetto da una forma infettiva che lo portò, una trentina d’anni più tardi, alla perdita di un rene.
Durante la Grande Guerra, iniziata come soldato semplice, si guadagnò i gradi, fino a quello di Aiutante di Battaglia (disposizione sentenziata con R.D. n. 157 del 30 giugno 1918), in virtù dei suoi meriti di guerra.
Portaordini durante la X battaglia dell’Isonzo, il 24 maggio 1917 venne coinvolto nell’esplosione di una granata che lo ferì gravemente con 24 schegge, 22 delle quali in seguito rimosse.In tale giornata gli venne  conferita la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “Sotto il violento fuoco avversario, disimpegnò il servizio di portaordini, dimostrando calma e arditezza singolari. Ferito, rifiutava il soccorso, unicamente preoccupato di consegnare gli ordini che portava. – Carso, 24 maggio 1917”. [1]

Alcune informazioni legate ai suoi trascorsi bellici riguardano la voce circolante in Comune, non confermabile, che lo vede come autore della famosa frase scritta su un muro di Sant’Andrea di Barbarana (TV) “Tutti eroi, o il Piave o tutti accoppati!”. Pur non volendo sminuire la già rilevante figura di questo soldato, è però importante segnalare che la frase venne realizzata dal Centro Propaganda dello Stato ed è inoltre fatta corrispondere all’opera di molti altri italiani.
Altra segnalazione è invece risalente alle giornate della battaglia di Vittorio Veneto quando, inquadrato in una pattuglia scelta ed incaricato di costruire con essa una testa di ponte al di là del Piave, sembra che abbia attraversato per ben nove volte il fiume al fine di agevolare e mantenere stabile il collegamento del proprio reparto con le altre truppe attaccanti.

Importanti riconoscimenti e menzioni post-belliche sono:

  • l’essere stato il primo Presidente della locale sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci dal 1923 al 1952;
  • l’aver realizzato, tramite l’ANCR, opere di beneficenza rivolte ai reduci, mutilati e alle famiglie dei caduti, oltre ad aver realizzato il monumento ai caduti del Comune, posto d’innanzi a Villa Foscarini-Rossi, inaugurato nel 1926.
  • aver contribuito, nel 1923, alla creazione della scuola di disegno “Tombolan Fava”, prima scuola professionale della Riviera del Brenta.

Le decorazioni guadagnate furono, oltre alla citata Medaglia di Bronzo: Medaglia Commemorativa della Guerra di Libia (1911-1912), Medaglia Commemorativa della Grande Guerra (1915-1918), Medaglia Commemorativa dell’Unità d’Italia (1848-1918), Medaglia Interalleata della Vittoria, Croce al Merito di Guerra da parte del XXVI Corpo d’Armata, Croce al Merito di Guerra conferita dal Ministero della Guerra, Cavalierato dell’Ordine della Corona d’Italia, Cavaliere della Repubblica.

Chiara Calzavara, nipote di Antonio, ritira il gagliardetto a lui dedicato
Chiara Calzavara, nipote di Antonio, ritira il gagliardetto a lui dedicato

 

[1] La notizia del conferimento della Medaglia di Bronzo, reperita ricercando il nominativo CALZAVARRA ANTONIO nel sito internet http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/#, contrasta nettamente con la versione che lo vede decorato con la Medaglia d’Argento.

Fonti:

BRESSANIN S. 2013: Storie di un paese attorno ad un pallone. Stra: il futuro ha un cuore antico, Grafiche 2 Esse Ed., Dolo (VE), 2013;
VETTOREL G. 2008: Stra. Cenni storici (ad uso scolastico) del Prof. Giuseppe Vettorel. Scuola Media Statale G. Baldan 1962-1975, Ed. 2008;
PAMPAGNIN V. 2000: La Riviera degli Scarpari. Storie di uomini di scarpe e di lotte nella Riviera del Brenta, Agenzia Flexum Ed., Dolo (VE), 2000;
DRAGHI A., MESCOLI G. 2009: Intorno al Comune di Vigonovo. Una storia, tante storie, Cleup. Ed., Padova 2009;

Sitografia:
– https://it.wikipedia.org/wiki/Ignazio_Pisciotta — https://books.google.it/books?id=HW4b2ZIC3xkC&pg=PA598&lpg=PA598&dq=tutti+eroi+o+il+piave+o+tutti+accoppati&source=bl&ots=eZsrP4gePV&sig=yfvk4b0d8YW4LnXyG2y9NS8KsQs&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiDpLKvwLDPAhUB8RQKHUOfDMkQ6AEIYTAO#v=onepage&q=tutti%20eroi%20o%20il%20piave%20o%20tutti%20accoppati&f=false.
– www.ordinidinasticicasasavoia.it/?cat=5

Alberto Donadel

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